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Nasce la Rete per le tartarughe marine

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Calabria, firmato un Protocollo d'intesa per la conservazione e la protezione della specie

Eleonora Crisafulli
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Per favorire la conservazione delle tartarughe marine nasce in Calabria una Rete regionale per la protezione della specie. L'iniziativa ha l'obiettivo di promuovere attività di sperimentazione e di studio e facilitare processi compartecipativi e assunzione di responsabilità da parte di tutti i soggetti sottoscrittori del Protocollo d'intesa. Il documento è stato firmato oggi dall'assessore regionale Silvio Greco, che ha spiegato: «La tartaruga è indicatrice anche del cambiamento climatico in atto e lo studio di questi animali marini, quindi, sarà anche utile per chi si occupa dello studio del fenomeno scientifico che tanto preoccupa. Tutto ciò senza dimenticare che la Calabria non solo è la principale area di nidificazione in Italia delle tartarughe marine, ma raccoglie il 60% dei casi nazionali ed è l'unica area di nidificazione costante sempre a livello nazionale. Il protocollo si inserisce anche nelle attività di conservazione delle specie, e ciò assume particolare rilevanza dato che il 2010 sarà l'anno internazionale della biodiversità». I soggetti - Hanno aderito all'iniziativa le amministrazioni provinciali e comunali ricadenti all'interno di aree marine protette, parchi marini regionali, siti della Rete Natura 2000, il Comando della guardia di finanza, la direzione generale del Corpo forestale dello Stato, la Capitaneria di porto-Guardia costiera, l'Area marina protetta «Capo Rizzuto», l'Iamc-Cnr di Messina, il dipartimento di Ecologia dell'Università della Calabria, il Wwf, il Cts, il Fai, Legambiente, la stazione zoologica Szn Anton Dhorn di Napoli, la facoltà di Veterinaria dell'Università di Bari, il Centro recupero animali selvatici Wwf Policoro, il Laboratorio scientifico-didattico di biologia marina di Cetraro, l'Arpacal.

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