Lo sciopero generale paralizza la Grecia
Sindacati contro il piano di austherity
E' partito lo sciopero generale che oggi paralizzerà la Grecia. Chiuse scuole, ospedali, banche, uffici pubblici e supermarket. Niente bus e giornali, mentre non saranno interrotti i voli di emergenza e i collegamenti dei traghetti via mare. I sindacati dei lavoratori pubblici e privati, che rappresentano circa metà dei 5 milioni di lavoratori greci hanno indetto uno sciopero per protestare contro le misure anti-deficit del governo Papandreou. La protesta degli ellenici è partita mentre una task force congiunta Ue-Fmi ha cominciato a vagliare se le misure annunciate dall'esecutivo per far fronte alla crisi siano sufficienti. Lo sciopero provoca un black out informativo in virtù dell'adesione dei giornalisti. Gli autobus urbani saranno solo parzialmente colpiti dalla protesta ma le manifestazioni previste nel centro di Atene e delle altre principali città paralizzeranno il resto dei trasporti. Lo sciopero, convocato dal sindacato del settore privato, Gsee, ha trovato l'adesione anche della confederazione dei dipendenti pubblici, Adedy, e del sindacato comunista Pame, che avevano già incrociato le braccia lo scorso 10 febbraio. Lo sciopero generale è sostenuto dall'opposizione di estrema sinistra, con il Partito comunista che ha chiamato a "una grande rivolta contro le barbare misure" che il governo ha preso e potrebbe prendere. "Chiediamo al governo - spiegano i leader sindacali - di non cedere ai desideri dei mercati, di pensare alle priorità della popolazione e di adottare un mix di misure in grado di evitare la recessione e incrementare l'occupazione".