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A Internet il prossimo Nobel per la pace

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Fini: "La rete è la più grande piattaforma di relazioni che l'umanità abbia mai avuto"

Eleonora Crisafulli
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Il prossimo Nobel per la pace andrebbe assegnato al web. Ad affermarlo è il presedente della Camera, Gianfranco Fini, durante il convegno "Internet è libertà: perché dobbiamo difendere la rete". Da Montecitorio, Fini sottolinea l'importanza del web: «Abbiamo finalmente capito che internet non è una rete di computer. Ma un intreccio infinito di persone: uomini e donne a tutte le latitudini si connettono tra loro, attraverso la più grande piattaforma di relazioni che l'umanità abbia mai avuto. La più grande piattaforma di relazioni che l'umanità abbia mai avuto La cultura digitale ha creato le fondamenta per una nuova civiltà. E questa nuova civiltà sta costruendo dialettica, confronto e solidarietà attraverso la comunicazione. Perché da sempre la democrazia germoglia dove c'è accoglienza, ascolto, scambio e condivisione. E da sempre l'incontro con l'altro è antidoto più efficace all'odio e al conflitto. Ecco perché internet è strumento di pace. Ecco perché ciascuno di noi in rete può essere un seme di non violenza. Ecco perché la rete merita il prossimo Premio Nobel per la pace: e sarà un Nobel dato a ciascuno di noi». Un diritto fondamentale - La candidatura ha origine anche da alcune considerazioni sui limiti imposti alla rete. Il La democrazia germoglia dove c'è accoglienza, ascolto, scambio e condivisione rapporto dell'organizzazione non governativa "Reporters sans frontiers" dal 2008 al 2009 ha registrato «un ampliamento allarmante delle restrizioni della rete. Sono cresciuti del 62% i paesi colpiti dalla censura mentre i cyber dissidenti arrestati sono aumentati del 156% (da 59 a 151). Un incremento che si è verificato soprattutto nei Paesi a scarso sviluppo economico». Per evitare che si estendano simili fenomeni, il presidente della Camera  candida la rete al Nobel e invita la comunità internazionale a «creare un forte movimento a sostegno dell'assegnazione del premio Nobel per la pace 2010 a internet, l'accesso al quale deve essere considerato un vero e proprio diritto fondamentale dell'uomo».

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