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"Pronto, sono Silvio"

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Nel fascicolo della procura di Trani le 18 intercettazioni del premier. Berlusconi non dice nulla di sconvolgente, ma i pm insistono

francesca Belotti
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Tra i big degli atti di inchiesta di Trani spunta anche il nome di Gianni Letta, il presidente del Consiglio. Quarantadue pagine esplosive. I due indagati Giancarlo Innocenzi dell'Agcom e Augusto Minzolini, direttore del Tg1, negano di avere ricevuto minacce da Silvio Berlusconi per chiudere Annozero. E il premier sulle “difensive” attacca i magistrati e la sinistra colpevoli di “condizionare il voto”. Ma dall'altra parte i pm, non ci stanno: hanno in mano le intercettazioni degli sfoghi del premier con i due. Letta, stando a quanto risulta dalle intercettazioni telefoniche disposte dalla procura di Trani, era informato della strategia che doveva portare a "imbavagliare" le trasmissioni "sgradite". Letta sarebbe intervenuto dopo che Innocenzi e Masi non erano riusciti a farlo. C'è anche questo nelle quaranta pagine della richiesta rivolta dal pm al gip di Trani per ottenere dalla Camere l'autorizzazione a utilizzare le conversazioni del premier perché ritenute "penalmente rilevanti". Nell'atto, che riporta tutte le mosse di Berlusconi e dei suoi uomini per bloccare le trasmissioni tv, c'è un presidente del Consiglio che appare in più circostanze molto agitato. E che, tra l'altro, parla di vicende familiari, sfogandosi con Innocenzi a proposito di quanto gli costerà - circa 90 miliardi di vecchie lire l'anno - il mantenimento alla sua ex moglie Veronica Lario. Ecco il clou delle 18 telefonate del capo del Governo. Berlusconi: “Ma giovedì c'è ancora Spatuzza” Quanto alle motivazioni tecnico-giuridiche che sono alla base della richiesta di utilizzazione delle telefonate del premier con riguardo alle puntate di Annozero dedicate a Mills e Spatuzza, la procura di Trani si sofferma sull'attività del premier che «costringeva o induceva i suoi uomini ad adoperarsi per inibire la messa in onda» sia della puntata dedicata all'avvocato inglese sia di quella incentrata sulle dichiarazioni del pentito mafioso del processo Dell'Utri. Prima telefonata. Berlusconi insiste con Innocenzi: «Ma giovedì c'è ancora Spatuzza. E fanno il processo a me, non a lui, come appartenente alla mafia. Allora se voi non riuscite a fare questa roba qua, allora non lo so proprio io...». Innocenzi(Agcom) telefona a Silvio Berlusconi e Mauro Masi Una decina le telefonate intercettate sull'utenza di Innocenzi (Agcom) mentre parla con Silvio Berlusconi e con Mauro Masi, direttore generale della Rai. Il premier è arrabbiatissimo per l'andazzo a senso unico di Annozero, trasmissione calibrata per farlo a pezzi. Non ne può più di finire nel tritacarne mediatico. Per questo è durissimo con l'Agcom che a suo avviso non fa niente per interrompere questo gioco al massacro: «Fate schifo», «Siete una barzelletta», «che cazzo di organismo siete e che ci state a fare». Sempre a proposito di Annozero, Berlusconi è categorico: «Non ne posso più, davvero, fate qualcosa». «Bisogna chiudere tutto». «Quello che adesso bisogna concertare è che l'azione vostra sia un'azione che consenta... insomma... che sia da stimolo alla Rai per dire: chiudiamo tutto». Ancora Berlusconi all'indirizzo di Innocenzi: «Fai un casino della Madonna, fai dichiarazioni pubbliche, dici, tipo, “questa autorità qui fa schifo, mi vergogno di appartenere ad una autorità che non decide niente” (...). Adesso faccio una telefonata di fuoco al presidente dell'Authority...». E di seguito: «Mi raccomando perché adesso entriamo in una zona di guerra, veramente brutta». Innocenzi quasi lo interrompe: «Non è più possibile che questo qui faccia quel cazzo che gli pare veramente...». Alla fine, stanco, Innocenzi si arrende: «Al di là del rapporto di amicizia (con Silvio Berlusconi, ndr) con te, non è più possibile». Berlusconi va giù duro: «Sì, questo non è mica servizio pubblico... è l'unico servizio pubblico al mondo che fa queste cose». Nell'ennesima telefonata Innocenzi si sfoga di getto: «Il problema è Ghedini che rompe il cazzo, quell'altro, Bonaiuti, che è una roba che monta...». Berlusconi: “Attento a parlare con Calabrò, è intercettato” In un'altra telefonata fra Berlusconi e Innocenzi, il primo esterna una sua idea, una sensazione: «Stai attento a parlare con Calabrò (Corrado, presidente dell'Agcom, ndr) perché ci sono voci, sai, non so se siano vere, che è sotto intercettazione». Innocenzi risponde che anche lui, forse, ha il telefono controllato. «Non sai che è successo a me. Ieri sera mi è arrivata una strana telefonata sul mio cellulare, arrivava da “anonimo”. Ho fatto controllare, non risulta... si tratta di un numero inesistente, è che sai, è una maniera, mi hanno detto, di chi intercetta per verificare se si sta intercettando». Attorno a Annozero grandi manovre Sempre sul telefono di Innocenzi arriva una telefonata trafelata di Masi che gli dice che ha parlato con Santoro «che mi ha assicurato che farà una trasmissione equilibrata». Sempre Masi ricorda al suo interlocutore «che con la D'Addario c'era spazio e modo per potere intervenire mille volte, e non l'abbiamo fatto, non è stato fatto e ci troviamo adesso questa roba qui, l'unica cosa che può servire veramente e che se lui (Santoro, ndr) fa la pipì fuori dal vaso stasera...». Per il pm di Trani, intorno ad Annozero, si verificano in continuazione «grandi manovre con coinvolgimenti ai massimi livelli da parte del commissario Agcom che, ormai esasperato par arrivare al presidente Calabrò (che sembra resistere alle pressioni esterne) si affida alla mediazione del sottosegretario Gianni Letta il quale dal canto proprio promette ad Innocenzi di attivarsi e cercare il presidente Calabrò». Lo sfogo di Masi "Come traspare da questa intercettazione - scrive il pm di Trani - Innocenzi reduce dalla telefonata del presidente Berlusconi che lo affligge, chiama Masi e si sfoga. Masi si mette prontamente al servizio del commissario Agcom e promette di "mettere su una strategia operativa" che serva a risolvere il "problema Santoro che è un problema tutto particolare". Quindi aggiunge che la Rai sta "aggiustando". Gli viene chiesto come. La risposta è: "Sai, la stiamo aggiustando, stiamo facendo di tutto, abbiamo mandato via pure Ruffini, insomma, voglio dire siamo riusciti a fare...". Per il pm è "un evidente riferimento al fatto di assecondare i desiderata del presidente Berlusconi". "Mi hanno fatto un culo che non finiva più" In altre telefonate Innocenzi si confida con Masi: «Aho, quello (Berlusconi, ndr) mi ha fatto un culo che non finiva più». Il concetto, Innocenzi, lo ripete anche a suo figlio: «Berlusconi mi manda a fare in culo ogni tre ore». Masi, nel frattempo, studia il da farsi su Annozero: «Il problema è che Santoro... è un problema tutto particolare, non è uno così, sta lì da 20 anni». E a proposito della sua attività alla Rai, Masi rincara: «Stiamo aggiustando tutto, in Rai. Stiamo facendo tutto il possibile, abbiamo mandato via Ruffini». "Gianni scusa, sono Giancarlo.." È il 3 dicembre 2009. Innocenzi, che ha già ricevuto decine di telefonate di Berlusconi che lo accusa di non avere fatto nulla per bloccare Santoro, chiama Letta. Innocenzi: "Gianni, scusa sono Giancarlo". Letta: "Si, eccomi". Innocenzi: "Allora io ti risparmio, quando con calma ti racconto tutto... Insomma, per essere più veloce tutte le documentazioni, quali carte ho dato agli uni e agli altri, sanno tutto quelli della Vigilanza, sa tutto... Masi, sa tutto l'Autorità, ho fatto fare da un gruppo di due amici magistrati tutta l'analisi, anche perché siano gli strumenti per quella storia di questa sera di Mills. Secondo le valutazioni di questi due amici magistrati, lui stasera non potrebbe parlare di Mills essendoci il processo in corso". Letta risponde con una parola incomprensibile. Innocenzi: "Ho dato queste carte a Mauro (presumibilmente Masi-ndr). Mauro vuole la pezza forte, ci vorrebbe che sostanzialmente Calabrò (presidente dell'Agcom-ndr) gli dicesse (a Santoro-ndr): "Tu non puoi fare la trasmissione questa sera parlando di Mills". Io non so più a che aggrapparmi, tutto quello che potevo fare l'ho fatto. Adesso Mauro mi chiama e mi dice: "Se Calabrò dice 'guarda che tu la trasmissione su Mills non puoi farla', io vado con questa e non gliela faccio fare... tu (Gianni Letta ndr) sei l'ultima spiaggia...". Letta pronuncia altri commenti incomprensibili. Poi aggiunge: "Proverò a cercarlo, grazie , ciao ciao". Subito dopo Innocenzi chiama Masi. Lo informa di avere parlato con Letta: "Io ho detto a Gianni, anche adesso, avverti tu Calabrò, di mettere più spessore possibile su questa cosa... comunque adesso è informato anche Gianni, così abbiamo chiuso il cerchio, così nessuno può dire che non sapeva un cazzo". Masi gli chiede se ha parlato direttamente con Letta e Innocenzi lo conferma. Il dg Rai gli dice anche che ha parlato con Santoro che gli ha assicurato che farà una "trasmissione equilibrata". Poi Masi gli ricorda che "dopo la D'Addario c'era spazio e modo per potere intervenire mille volte, non lo abbiamo fatto, non è stato fatto, e ci troviamo adesso questa roba qui, l'unica cosa che può servire veramente e che se lui (Santoro-ndr) fa la pipì fuori dal vaso stasera...". Il pm di Trani descrive altre manovre, "con coinvolgimenti ai massimi livelli da parte del commissario Agcom che, ormai esasperato, par arrivare al presidente Calabrò (che sembra resistere alle pressioni esterne) si affida alla mediazione del sottosegretario Gianni Letta, il quale dal canto proprio promette ad Innocenzi di attivarsi e cercare il presidente Calabrò". Berlusconi: “mi stanno attaccando da tutte le parti” Innocenzi: "Il problema vero è che devi stare bene tu, cazzo...". Berlusconi: "Mi stanno attaccando da tutte le parti sul piano patrimoniale, sai quanto ha chiesto mia moglie di mantenimento al mese? Tre milioni e seicentomila euro al mese che fanno 45 milioni l'anno che fanno novanta miliardi di lire l'anno e siccome c'ha il giudice che è amico dell'avvocato... hanno depositato ed è andato automaticamente a un certo giudice, c'è il rischio che succeda che me li danno". Poi Berlusconi parla della causa civile con Carlo De Benedetti per la vicenda Cir: "E' una cosa pazzesca, ho il fisco che mi chiede 900 milioni, coso... De Benedetti che me li chiede, ma ha già avuto una sentenza a favore, 750 milioni... Pensa te , mia moglie che mi chiede 90 miliardi di vecchie lire all'anno, sono messo bene no? E poi le sentenze penali con dei giudici che sono dei killer invece che essere dei giudici".

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