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"Il soggiorno a punti razzista"

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Papa: sì a immigrati e moschee

Gianluigi Paragone
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Accogliere gli immigrati in Italia e costruire nuove moschee. È la nuova richiesta del Papa: riflettendo sul messaggio per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato che si celebrerà il prossimo 18 gennaio 2009, Benedetto XVI ha esortato a farsi carico di quanti, «in particolare rifugiati e profughi», si «trovano in condizioni difficili e disagiate». Nel presentare il testo pontificio in una conferenza stampa, il cardinale Renato Raffaele Martino ha ammonito l'Occidente che il problema dell'immigrazione non si risolve chiudendo le frontiere: i lavoratori stranieri - ha detto rivolto ai governi europei - non possono essere visti come «invasori», ma come collaboratori, persone umane con tutti i «diritti», compresi quelli religiosi. E, a questo proposito, l'esponente della Santa Sede si è detto favorevole anche all'apertura di nuove moschee in Europa: «è giusto che si provveda anche alle esigenze religiose» degli immigrati, ha sottolineato rispondendo ad una domanda sui musulmani costretti a pregare spesso in luoghi non decenti. «La Chiesa - ha aggiunto il porporato - non può fare altro che auspicare che la dignità umana delle persone sia rispettata, perchè o residente, o rifugiato o immigrato tutti abbiamo gli stessi diritti, perchè tutti apparteniamo alla razza umana. I diritti - ha ammonito - non sono una concessione di nessuna autorità». Extracomunitari a punti Duri anche i commenti sulla proposta della Lega di introdurre un permesso di soggiorno "a punti" per i cittadini extracomunitari. Le Acli la respingono come «offensiva della dignità degli immigrati. Non si gioca con la vita delle persone», ha detto il presidente Andrea Olivero. «Il permesso di soggiorno è uno strumento normativo che ratifica un diritto, non è un concorso a punti. La legislazione sull'immigrazione, così come quella penale, ha gli strumenti per revocare eventualmente questo titolo qualora se ne verifichino le condizioni. Tutto il resto è discriminatorio. Chi fa proposte di questo tipo si assume la responsabilità politica e morale di favorire quel clima pericoloso di 'regressione culturalè di cui ha parlato autorevolmente il presidente della Conferenza episcopale». Razzismo strisciante Una «idea balzana» che segna un «ulteriore peggioramento di provvedimenti già sbagliati e punitivi» per il responsabile dell'immigrazione della Cgil, Pietro Soldini. Contrario anche Lorenzo Cesa, per il quale «è una cosa ridicola, siamo al razzismo strisciante. Mi auguro che il Governo affronti con più responsabilità e serietà il problema dell'immigrazione, che è una delle emergenze del nostro Paese», afferma  Cesa.

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