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Bloccate adozioni tra Russia e Usa

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Dopo il caso della madre adottiva che ha rispedito indietro il bimbo russo

Massimiliana Parigi
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Sospese la adozioni tra Russia e Stati Uniti, dopo il caso del piccolo Artiom Saveliev, 7 anni, imbarcato da solo su un aereo dalla madre adottiva americana, una donna single residente a Shelbyville nel Tennessee, con in mano un biglietto: "Non voglio essere più sua madre". Direzione l'orfanotrofio russo nel quale il bambino aveva vissuto fino a 6 mesi fa, quando Torry Hansen, è questo il nome della madre adottiva, l'aveva preso con sé. La donna ha motivato il suo gesto dichiarando che l'orfanotrofio le aveva mentito circa lo stato di salute mentale del bambino. «E` un bambino violento, uno psicopatico con gravi problemi di comportamento.» ha dichiarato la Hansen. Al rientro in patria gli assistenti sociali hanno prelevato il bambino, un video lo mostra disorientato all'aeroporto, per prenderlo in custodia e ricoverarlo in ospedale, dove verrà sottoposta a una valutazione psichiatrica. Il presidente russo Dmitri Medvedev ha definito “mostruoso” il caso del piccolo Artiom, spedito al mittente come un pacco contenente un articolo difettoso. Per il ministro degli Esteri Sergey Lavrov, si tratta "dell'ultima goccia" , davanti alla quale Mosca non poteva non bloccare le adozioni.  In compenso lo spiacevole fatto potrebbe diventare un'occasione per regolare in maniera più chiara e concreta il regime delle adozioni tra i due paesi. Un comitato investigativo russo ha aperto un`inchiesta sull`incidente, che ha suscitato reazioni infuriate tanto in Russia quanto negli Stati Uniti. Secondo alcuni esperti di adozione americani il caso Artiom è sconcertante. «è l'equivalente dell`abbandono di minore. Mettere un bimbo su un aereo e spedirlo come un pacco postale è un atto orrendo» ha commentato Adam Pertman dell`Evan Donaldson Adoption Institute.

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