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Matrimonio: tempi duri per chi ci ripensa

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Se le nozze saltano, chi si tira indietro paga i danni. Lo dice la Cassazione

Massimiliana Parigi
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Il matrimonio non si fa più? Chi si tira indietro senza un «giusto motivo», dovrà risarcire i danni al partner ripudiato. Lo stabilisce la Cassazione con la sentenza 9025, spiegando che «lo scioglimento di una promessa di matrimonio» rientra nell'«espressione del diritto fondamentale della libertà di contrarre matrimonio con la conseguenza che il recesso, anche senza giustificato motivo, non potrà mai considerarsi condotta antigiuridica». La sentenza è stata espressa in seguito alle richieste di risarcimento avanzate in seguito a un matrimonio mai celebrato a Roma tra Veronica M. e Piero B. a causa di un ripensamento. La Suprema Corte dichiarando che «la promessa di matrimonio obbliga il promettente che senza giusto motivo ricusi di eseguirla a risarcire il danno cagionato all'altra parte», ha respinto il riscorso di Mario P., padre della giovane, e ha convalidato il risarcimento di quasi 12 mila euro in favore del marito mancato Piero B. già stabilito dalla Corte d'Appello della capitale nel dicembre 2004. Insomma, a seguito della sentenza la bella Julia Roberts di “Se scappi ti sposo” non potrebbe che pensarci  due volte prima di abbandonare all'altare il fidanzato di turno.

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