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Roma, il derby finisce in rissa

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Scontri tra tifosi fuori dall'Olimpico, un ferito grave. Alemanno: "Sfoghi deliranti che inquinano l'ambiente calcistico". Polemiche per il gesto di Totti

Eleonora Crisafulli
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Finisce in rissa il derby della Capitale, Roma-Lazio. Dopo la partita, numerosi tifosi si sono scontrati fuori dallo stadio Olimpico, quattro ultrà romanisti sono stati fermati dalla polizia per aver aggredito i laziali, con il viso coperto da passamontagna, un'auto con una donna di colore e i suoi due figli a bordo è stata incendiata, rendendo necessario l'intervento dei vigili del fuoco. Le forze dell'ordine sono intervenute con cariche di alleggerimento e i supporter sono stati dispersi. I feriti - Tra le vittime del derby, tre tifosi sono stati accoltellati e sono stati portati al policlinico Gemelli. Due sono stati dimessi, avendo riportato delle ferite lievi. Un ragazzo di 22 anni, colpito alla carotide, è in gravi condizioni, nella notte è stato sottoposto a un intervento chirurgico alla gola, ma i medici assicurano che non è in pericolo di vita. Il bambino rimasto fuggito dalla macchina in fiamme si è ferito a un ginocchio. Sfoghi deliranti - Il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha commentato gli episodi di violenza con un comunicato stampa: "Quando oltre ad una persona accoltellata, che deve essere operata in ospedale, un bambino viene ferito seppure lievemente dopo una partita, tutti devono riflettere attentamente e assumersi le proprie responsabilità. Queste violenze non hanno nulla a che fare con il tifo calcistico e con una vera passione per lo sport. Sono sfoghi deliranti di piccole minoranze che inquinano tutto l' ambiente calcistico. Abbiamo assistito ad un derby bellissimo. La Roma è in testa alla classifica e la Lazio ha dimostrato di essere una grande squadra in grado di allontanare ogni spettro di retrocessione. Nessuno si può permettere di rovinare una festa così bella mettendo oltretutto in pericolo l'incolumità di persone innocenti". Il gesto di Totti - Fa discutere, nel clima di scontro di ieri sera, il doppio pollice in giù di Francesco Totti sotto la curva sud, un'esultanza che ha provocato dure reazioni della Lazio. Per il tecnico Edy Reja e per il direttore sportivo, Igli Tare, l'attaccante meriterebbe 10 giornate di squalifica: "Un po' di nervosismo nel finale ci può stare, ma il gesto di Totti non merita di essere commentato e non merita rispetto. La Roma ha vinto la partita, ma serve più rispetto per tutti. Il nervosismo nel finale ci può stare, quello che non può e non deve succedere è il gesto fatto da Totti". Nella tarda serata il giocatore si è scusato: "Non volevo offendere nessuno e chiedo scusa a tutti coloro che si sentono offesi dal mio modo di gioire. D'altra parte la stracittadina tra noi e la Lazio è anche questo. Devo confessare che dopo il fischio finale mi sono fatto travolgere dall'atmosfera caldissima del trionfo".

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