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Vertice a Palazzo Grazioli

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I fedelissimi di Berlusconi bocciano la nascita della corrente finiana: "non ha alcun senso"

Michela Ravalico
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Si è concluso a palazzo Grazioli il vertice tra il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, i vertici del Pdl e lo stato maggiore leghista per discutere delle prospettive di governo e soprattutto del futuro del Pdl alla luce della posizione espressa da Gianfranco Fini. Secondo le prime indiscrezioni trapelate dalle stanze chiusissime del vertice, i vertici del Pdl non vedrebbero di buon grado la nascita di una corrente finiana all'interno del partito di maggioranza. "Non credo sia una cosa ipotizzabile, non ha alcun senso", sarebbe il giudizio corale dei presenti secondo quanto riferito da uno dei partecipanti, dietro garanzia di anonimato. La stessa fonte aggiunge: "le richieste dei finiani sembrano abbastanza confuse e annacquate in un documento che non pare straordinario". Presenti all'incontro i due coordinatori del Pdl, Denis Verdini e Sandro Bondi mentre è assente per impegni personali Ignazio La Russa. Per la Lega, assente Umberto Bossi,  sono giunti i ministri Roberto Calderoli e Roberto Maroni e la vicepresidente del Senato Rosy Mauro. Presente anche il sottosegretario alle Riforme, Aldo Brancher. Dal fronte Pdl, ex aennini, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno che in questi giorni si è ritagliato un ruolo di mediatore nello scontro tra il presidente del Consiglio e quello della Camera.  A palazzo Grazioli sono giunti anche il Guardasigilli Angelino Alfano, Fabrizio Cicchitto, Maurizio Gasparri, Gaetano Quagliariello e Altero Matteoli.

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