Cerca
Cerca
+

Generali, Bernheim lascia la presidenza

Esplora:
default_image

L'assemblea elegge il banchiere romano Cesare Geronzi

Eleonora Crisafulli
  • a
  • a
  • a

«Andate, andate a intervistare le vedettes, i nuovi amministratori. Non bisogna intervistare i perdenti». Così Antoine Bernheim, ormai ex presidente delle Generali, risponde ai giornalisti lasciando la sala dell'assemblea, ancora in corso, poco prima della comunicazione dei risultati delle votazioni sulle liste. «Non mi vogliono più, me ne vado», ha aggiunto visibilmente amareggiato e deluso per il passaggio di consegne al banchiere romano Cesare Geronzi. Poi si è rivolto ironico ai cronisti: «Cosa volete che faccia qui a Trieste, che vada sulla spiaggia ogni giorno?». Al momento dell'uscita, l'aula gli ha tributato un applauso. Sullo scranno si è allora spostato il vice presidente del gruppo assicurativo, e presidente di Telecom, Gabriele Galateri di Genola, per concludere l'avvicendamento. Per il presidente uscente «hanno tolto dal consiglio tutti quelli che erano competenti: io, Tendil e Hennekinne, e hanno messo persone che non conosco affatto». Per quanto riguarda la presidenza onoraria, invece «non essere nemmeno membro del Cda vuol dire non contare nulla. Non so cosa sia una presidenza onoraria ma dopo quasi quaranta anni in questa compagnia, può essere che anche questo ruolo mi permetta di mantenere un legame con Generali, che mi trovo costretto a lasciare con vero e profondo dolore». Le Generali sono «uno dei due grandi amori della mia vita. Il mio lavoro è stato molto difficile, sempre in viaggio, sempre in aereo, non so sia servito a qualcosa ma l'ho fatto. Per me è stato un lavoro full time e spero che il mio successore abbia la voglia e la capacità di fare altrettanto. Gli auguro pieno successo come agli altri responsabili designati». Nella tradizionale intervista al quotidiano triestino "Il Piccolo", che viene sempre pubblicata il giorno dell'assemblea, il finanziere 85enne, non riuscendo a rassegnarsi all'avvicendamento, aveva lanciato un'accusa contro il premier: «Mesi addietro Berlusconi a una cena all'ambasciata americana mi disse che sarei rimasto fino a che fosse durata questa crisi economica. La crisi deve essere passata, anche se non me ne sono accorto».

Dai blog