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Playboy salva la scritta di Hollywood

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Il fondatore della rivista ha donato 900mila dollari per evitare che venisse smantellata

Eleonora Crisafulli
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Hugh Hefner, fondatore di Playboy ha salvato la celebre scritta sulla collina di Hollywood, sborsando oltre 900mila dollari per evitare che venisse sostituita da lussuose ville. Le malelingue del gossip si augurano che Hugh non voglia smantellare l'insegna per piazzare a Cahuenga Peak un gigantesco "Playboy". Ma il re della stama osé assicura che la scritta resterà lì dov'è: "I miei sogni di infanzia e le mie fantasie arrivano dai film, le immagini create a Hollywood hanno avuto un'enorme influenza sulla mia vita e su Playboy". Come ha spiegato il governatore della California Arnold Schwarzenegger, in totale sono stati raccolti 12.5 milioni di dollari per poter comprare i 56 ettari di terreno necessari e, ringraziando tutti i donatori, pubblici e privati, ha commentato: "E' il classico lieto fine hollywoodiano in cui tutti speravamo. Quella scritta è simbolo di sogni e opportunità. Il segno di Hollywood accoglierà sognatori, artisti e bodybuilder austriaci per le generazioni a venire". La società per la Public Land Conservation ha racimolato 6.7 milioni di dollari in fondi devoluti da privati, lo Stato ha donato 3.1 milioni e 2.7 milioni erano in fondi locali. Le donazioni private sono arrivate da tutti i 50 stati americani, 10 stranieri e numerose da privati, come l'erede di J. Paul Getty, Aileen Getty, Steven Spielberg e Tom Hanks. Il più generoso ovviamente è stato Hefner, che definisce la scritta la "Torre Eiffel di Hollywood". Nel 1940, Howard Hughes aveva comprato il terreno che domina tutta Los Angeles e la San Fernando Valley per costruirci una casa da regalare alla fidanzata Ginger Rogers, ma la relazione finì e la proprietà venne riveduta nel 2002 per 1.7 milioni di dollari al gruppo Fox River Fincial Resources Inc. di Chicago. Due anni più tardi è stata rimessa sul mercato per 22 milioni di dollari, ma il Trust For Public Land è riuscito a negoziare un prezzo più basso.

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