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La Guzzanti fa un nuovo film: "L'Aquila? Colpa di Silvio "

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Dal 7 maggio al cinema e poi anche a Cannes "Draquila, l'Italia che trema", una sorta di reportage in stile Michael Moore. Bertolaso: "L'Italia non farà bella figura". Berlusconi: "Protezione civile esempio internazionale. Le macerie responsabilità del Comune"

Monica Rizzello
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Dopo l'anteprima di ieri a Roma, Draquila-L'Italia che trema di Sabina Guzzanti, sarà come "Evento speciale" al Festival del cinema di Cannes. Il film, in uscita nelle sale il 7 maggio, è un sorta di reportage in stile Michael Moore sul terremoto dell'Aquila, e su ciò che accadde poi, con la Protezione civile che è pronta a "infilarsi nella ricostruzione", dopo aver tuttavia evitato di "gestire la prevenzione". A parlare nel film è un'ex dirigente della Protezione civile. Secondo la tesi della Guzzanti, Berlusconi non sarebbe stato in grado di gestire il pre-terremoto, concentrandosi sul “post”, anche in vista delle elezioni europee. Se in malafede o no, comunque, secondo Draquila, il premier avrebbe avuto un rilancio nei consensi, grazie alla tragedia. Il film si sofferma anche sulla cricca legata alla gestione dei Grandi eventi e gli scandali che hanno coinvolto lo stesso Bertolaso. Invece, credo che il sistema Paese ha saputo gestire l'emergenza terremoto in maniera ottimale e questo ci è stato riconosciuto a livello sia nazionale che internazionale La pellicola domani sera sarà presentata in anteprima in città, e c'è da giurare che seguiranno polemiche. Insomma, il solito fango. Ma proprio Bertolaso, tirato in ballo da "Draquila" non ci sta e risponde alle illazioni: "Presto, prestissimo - ha detto - si parlerà di noi. Questo a proposito dello stravolgimento della verità. A breve verrà presentato un film a un festival e in questo film ci sarà una verità, che non è la verità, ma solo una delle verità. E l'Italia non farà una grande figura. Invece, credo che il sistema Paese ha saputo gestire l'emergenza terremoto in maniera ottimale e questo ci è stato riconosciuto a livello sia nazionale che internazionale".  Nel corso della presentazione a Palazzo Chigi del  volume Memento Aquila, Bertolaso ha detto: "Sebbene  quella che è stata le gestione dell'emergenza di questi dodici mesi, a livello mondiale, sia stata riconosciuta come la massima attività, il massimo impegno di passione, intelligenze, capacità che un sistema Paese, che non ha chiesto aiuto all'esterno, ha saputo gestire". Silvio Berlusconi gli ha dato man forte: a L'Aquila Bertolaso si è comportato bene, ha detto, "va ringraziato". “Credo che ci sia un ringraziamento   da fare a Guido Bertolaso e a tutti i collaboratori, alle Forze  Armate, ai Carabinieri, ai Vigili del fuoco”, ha detto il  presidente del Consiglio nel corso di una  conferenza stampa a palazzo Chigi per la presentazione del rapporto   dell'Ocse sulla gestione dell'emergenza terremoto in Abruzzo. è stato proprio lo stesso consiglio comunale della città dell'Aquila che ha visto nel business della rimozione delle macerie una possibilità di intervento di aziende locali e quindi ha detto "non rimuovetele che ci pensano le nostre aziende locali" Il premier si è soffermato in particolare sugli “atti di eroismo tra i vigili del fuoco che senza pensare alla sicurezza personale si   sono impegnati per strappare dalle macerie” centinaia di persone.  “Il sistema della Protezione Civile italiana -assicura- è un esempio  a livello internazionale”. Berlusconi rimanda poi alle scelte del comune dell'Aquila i ritardi nella rimozione delle macerie del terremoto. "Si è accusato Protezione civile e governo di non aver pensato alla rimozione delle macerie, ma come abbiamo poi dimostrato - osserva a Palazzo Chigi - è stato proprio lo stesso consiglio comunale della città dell'Aquila che ha visto nel business della rimozione delle macerie una possibilità di intervento di aziende locali e quindi ha detto 'non rimuovetele che ci pensano le nostre aziende locali".   "Quando poi si è visto che questo non era adeguato - rileva il presidente del Consiglio - siamo tornati e stiamo rimuovendo noi tutte le macerie".

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