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D'Alema nel mirino dell'Ordine

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Procedimento disciplinare al giornalista "per le frasi offensive espresse durante la trasmissione Ballarò"

Eleonora Crisafulli
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Dopo l'uscita "poco elegante" di Massimo D'Alema nei confronti del vicedirettore de Il Giornale, Alessandro Sallusti, durante la puntata di martedì scorso di Ballarò, l'Ordine del giornalisti prende provvedimenti contro l'ex premier. Il Consiglio del Lazio ha, infatti, deciso l'apertura di un procedimento disciplinare per «le frasi offensive espresse durante la trasmissione del 4 maggio scorso»: «Vada a farsi fottere - aveva detto D'Alema perdendo le staffe - Lei è un bugiardo e un mascalzone. Pagato per fare il difensore d'ufficio del governo. Le daranno un premio, le manderanno qualche signorina...». A quel punto il giornalista aveva ribattuto: «Le signorine le usavano i suoi uomini in Puglia per corrompere». E il sempre più nervoso interlocutore: «No, le signorine andavano dal suo presidente del Consiglio e datore di lavoro». La procedura, discussa lo scorso 7 maggio, è stata aperta d'ufficio. Guai in vista anche per il direttore del Tg1, Augusto Minzolini, cui è stato invece comminato un avvertimento del presidente dell'Odg «per il titolo incompleto letto nell'edizione delle 13.30 del Tg1 del 26 febbraio». In quel caso si parlò di assoluzione per l'avvocato inglese David Mills e non di assoluzione per prescrizione.

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