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Papa: "La profezia della Vergine non si è ancora compiuta"

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Mezzo milione di fedeli accolgono Benedetto XVI nella spianata del Santuario di Fatima

Tatiana Necchi
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L'arrivo del Pontefice a Fatima. Il Papa è stato accolto festosamente dai fedeli che lo attendevano nella spianata del Santuario di Fatima per celebrare la Messa in occasione dell'anniversario dell'apparizione della Madonna ai tre pastorelli (avvenuta il 13 Maggio 1917). Benedetto XVI ha attraversato due volte la spianata con la sua Papamobile: la prima arrivando dalla Casa di Esercizi e la seconda dopo aver indossato i paramenti per raggiungere l'altare. Più volte si è avvicinato ai vetri dell'auto per salutare i fedeli e benedire i bambini. Gli stessi gesti che compiva Giovanni Paolo II. La profezia non è finita. Anche se non esistono altre parti non rivelate del messaggio di Fatima, le sofferenze della Chiesa e dell'umanità previste dalla Vergine e confidate da Suor Lucia Dos Santos, non sono ancora finite. Esse infatti non riguardavano solo le guerre mondiali, le persecuzioni del comunismo verso i credenti e l'attentato al Papa. Nonostante ciò possiamo e dobbiamo guardare con speranza al futuro di Dio: «Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa - ha detto il Papa - La famiglia umana è pronta a sacrificare i suoi legami più santi sull'altare di gretti egoismi di nazione, razza, ideologia, gruppo, individuo. È venuta dal Cielo la nostra Madre benedetta offrendosi per trapiantare nel cuore di quanti le si affidano l'amore di Dio che arde nel suo - dice il Pontefice con riferimento al messaggio di solidarietà fraterna che proviene delle apparizioni di Fatima del 1917 - Possano questi sette anni che ci separano dal centenario delle apparizioni affrettare il preannunciato trionfo del Cuore Immacolato di Maria».  Il Papa, quindi dice che la parola chiave di questo segreto è il triplice grido: «Penitenza, Penitenza, Penitenza!». Affida alla Vergine tutti i sacerdoti del mondo. «I sacerdoti amano Gesù e desiderano tenere fissi gli occhi in Lui, mentre si conclude quest'anno sacerdotale - dice Benedetto XVI nell'omelia della grande messa - Sono qui per affidare alla materna protezione di Maria i sacerdoti, i consacrati e le consacrate, i missionari e tutti gli operatori di bene che rendono accogliente e benefica la Casa di Dio. Essi - ha aggiunto - sono la stirpe che il Signore ha benedetto». Un pensiero va anche a tutta la terra. «Affido al Cielo tutti i popoli e le nazioni della terra. In Dio, stringo al cuore tutti i loro figli e figlie, in particolare quanti di loro vivono nella tribolazione o abbandonati, nel desiderio di trasmettere loro quella speranza grande che arde nel mio cuore e che qui, a Fatima, si fa trovare in maniera più palpabile - spiega il Papa - La nostra grande speranza getti radici nella vita di ognuno. Il Signore, la nostra grande speranza, è con noi. Nel suo amore misericordioso, offre un futuro al suo popolo: un futuro di comunione con sè».  Parlando alla folla, il Pontefice ha ricordato anche il faticoso cammino di ritorno dall'esilio di Babilonia quando nella Bibbia il popolo di Dio esclama: "Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio": «Figlia eccelsa di questo popolo - ha detto - è la Vergine Madre di Nazaret, la quale, rivestita di grazia e dolcemente sorpresa per la gestazione di Dio che si veniva compiendo nel suo grembo, fa ugualmente propria questa gioia e questa speranza nel cantico del Magnificat».

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