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Alfano contro i giudici: "Sciopero politico"

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Il Guardasigilli critica l'iniziativa del'Anm contro la manovra. Ma nelle prossime settimane incroceranno le braccia anche medici, veterinari e farmacisti

Roberto Amaglio
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Il ministro Alfano attacca  l'Anm da Lussemburgo, dove si sta svolgendo il Consiglio europeo sulla Giustizia.  "Lo sciopero dei magistrati - ha affermato il Guardasigilli - è uno sciopero politico, il governo chiede ai magistrati un sacrificio così come lo chiede alle altre componenti del Paese, però mi batterò e mi impegnerò a fianco dei giovani magistrati perché su questo aspetto si chiede un costo individuale troppo alto". Sciopero - Indirettamente, il presidente dell'Anm, Luca Palamara, ha risposto al ministro Alfano, parlando a margine della presentazione del rapporto di Legambiente sulle eco-mafie. L'Associazione nazionale magistrati deciderà domani la data dello sciopero contro la manovra economica.  "Sono necessari sacrifici per tutti - afferma Palamara - siamo noi stessi che lo diciamo, ci mancherebbe altro che non volessimo contribuire in questa congiuntura economica". Il problema è che, secondo il presidente dell'Anm, la manovra presenta "aspetti di iniquità" nei confronti dei magistrati più giovani. L'iniziativa dell'Anm - ieri mattina la Giunta esecutiva centrale dell'Associazione nazionale magistrati, assieme alle altre magistrature, ha deciso di proclamare uno sciopero “contro gli effetti della manovra economica varata dal Governo”. I vertici dell'Anm, durante la riunione, hanno inoltre deliberato l'organizzazione di giornate di mobilitazione e di protesta “con sospensione delle attività di supplenza, con le modalità e i tempi” che verranno proposti al Comitato direttivo centrale convocato per sabato 5 giugno. “Siamo assolutamente contrari alle misure eccessivamente penalizzanti per i magistrati contenute nel decreto legge che non Siamo contrari a una manovra non strutturale e che penalizza tre volte gli stipendi dei magistratiincide su alcuna delle fonti di spreco delle risorse del settore più volte segnalate – si legge nel comunicato –. Partecipare consapevolmente allo sforzo di risanamento richiesto al Paese non significa accettare tagli iniqui alle retribuzioni e un'ulteriore destrutturazione del servizio giustizia”. Provvedimenti - L'Associazione nazionale magistrati, in particolare, chiede al Governo interventi strutturali che consentirebbero di ridurre le spese nel settore giustizia e di recuperare risorse per lo Stato: tra queste, la soppressione dei piccoli Tribunali, delle sezioni distaccate di Tribunale e della metà degli Uffici del Giudice di pace; misure che, osserva l'Anm, consentirebbero di risparmiare decine di milioni di euro. Tuttavia il rospo che la corporazione non è riuscita a ingoiare riguarda il blocco degli stipendi. "Le retribuzioni dei magistrati - spiega l'Anm in una nota - vengono colpite tre volte: con il blocco dei meccanismi di progressione economica, con il blocco dell'adeguamento alla dinamica dei contratti pubblici e, addirittura, con un prelievo forzoso sugli stipendi. Sono interventi incostituzionali e palesemente punitivi nei confronti dei magistrati". Allarme farmacisti - Oltre alle toghe, il rischio è che anche i camici dei farmacisti vengano appesi al chiodo per qualche giorno. Infatti la manovra economica 2011-2012 approvata dal Governo ha messo in allarme anche questa categoria, la quale ha denunciato il rischio di chiusura per molte farmacie. La situazione di disagio è stata enfatizzata nel corso della conferenza stampa “Manovra. Farmacie a rischio chiusura, italiani senza servizi”, organizzata giovedì mattina da Federfarma Lazio presso il centro convegni “Roma Eventi”. “Se la manovra economica 2011-2012 approvata dal Governo non sarà modificata nel corso dell'iter parlamentare del decreto – avvertono i rappresentanti di categoria –, le farmacie private a rischio di immediata chiusura sarebbero circa il 25%, dislocate in tutte le regioni. Con il risultato che quasi 1 milione di cittadini che ogni giorno si recano in una farmacia, verrebbero privati di un servizio di assistenza primario e fondamentale, con un danno soprattutto per gli over 65”. In tal senso Federfarma non ha ancora indetto uno sciopero, bensì ha auspicato che il Governo e il Parlamento riprendano in mano la questione, ripartendo in maniera più equa i tagli all'interno di tutta la filiera farmaceutica. Medici e veterinari in sciopero contro la manovra - Si allunga l'elenco degli scioperi contro la manovra. Dopo la Cigl per il pubblico impiego, i magistrati e i farmacisti è il turno di medici e veterinari. I camici bianchi hanno proclamato una giornata di protesta per il 16 giugno e uno sciopero nazionale il 12 e il 19 luglio. "Perché la manovra sottrae risorse indispensabili al funzionamento del sistema sanitario",  e si cita il blocco del turnover "che determinerà una carenza di circa 20.000 medici e dirigenti sanitari necessari al funzionamento degli Ospedali e dei Servizi Territoriali", il licenziamento dei precari che da anni vicariano le mancate assunzioni, il taglio di 10 miliardi delle risorse alle Regioni con inevitabili ricadute sul settore socio sanitario che rappresenta il 70% del loro bilancio.

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