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Tremonti: legge per la libertà d'impresa nel prossimo Cdm

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E Marcegaglia bacchetta Montezemolo: mai imprenditori in politica

Michela Ravalico
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Libertà d'impresa, riforma fiscale e netta distinzione tra imprenditori e politici. Al 40esimo Convegno dei giovani di Confindustria mondo imprenditoriale e classe politica si confrontano e scontrano sui grandi temi del momento. Il ministro dell'economia Giulio Tremonti cavalca il tema della libertà d'impresa, certamente caro alla platea confindustriale, e azzarda: "Settimana  prossima il Consiglio dei ministri potrebbe considerare e presentare un piano sulla libertà d'impresa". Il ministro si riferisce a quel progetto, accarezzato assieme al premier Silvio Berlusconi, di rendere possibile la nascita di imprese senza vincoli burocratici e autorizzazione di sorta. “Noi del governo -ha spiegato Tremonti- crediamo che sia fondamentale cominciare a intervenire sulla legislazione della libertà d'impresa”. I passi per arrivare all'agnognato obiettivo sono:  "abrogare le vecchie leggi e contemporaneamente dare regolamentazione". Per questo secondo Tremonti "pensiamo di avere qualche chance in più agendo sull'articolo 41 della Costituzione e sul 118. All'articolo 41 aggiungendo un comma e all'articolo 118 ultimo comma". Noi del governo - ha spiegato Tremonti - crediamo che sia fondamentale cominciare a intervenire sulla legislazione della libertà d'impresa. Marcegaglia, sì alla manovra - Ha parlato anche Emma Marcegaglia, presidente della Confindustria senior, dal palco dei giovani industriali. E la leader e si schiera ancora una volta a supporto dei provvedimenti economici decisi dal governo. “Sarebbe un danno enorme”, dice, se la manovra fosse “spolpata” in parlamento. “Noi riconosciamo alla politica un ruolo importante, siamo a favore della politica alta, non siamo contro la politica ma contro i privilegi della politica, gli sprechi, le clientele: bisogna abbatterle”.  Commentando il precedente intervento del ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, Emma Marcegaglia afferma che“alcune cose sono state fatte” ma “bisogna rafforzare le riforme” attraverso un effettivo innalzamento dell'età pensionabile che non dovrà interessare soltanto la categoria degli impiegati pubblici. Riforma fiscale –  Servono riforme, quindi, in tutti i settori per rilanciare l'economia italiana. A gravare sulle spalle degli imprenditori e quindi a frenare gli investimenti e la crescita c'è la forte pressione fiscale (leggi il rapporto della Cgia di Mestre sulla pressione al 52%). C'è “un problema di spesa pubblica da tagliare, c'è un problema di liberalizzazioni da fare perché bloccano la crescita. C'è un problema enorme di ricerca e innovazione”, spiega il presidente degli industriali: “Chiediamo a Tremonti un tavolo sulla riforma fiscale. Da uno studio si evince che la tassazione media sulle imprese è attorno al 48% contro il 25-30 della Germania. C'è un problema vero di tassazione su imprese e lavoratori”. Mai in politica – A margine del suo intervento, Marcegaglia chiarisce il motivo del rifiuto a Berlusconi, che le aveva offerto la poltrona di ministro dello Sviluppo economico. “Credo che per chi vuole continuare a fare impresa anche in futuro e vuole fare rappresentanza di impresa, perché è questo che noi facciamo, il tema non sia quello di salire sul ring della politica”. Accettando la nomina avrebbe abdicato alle sue responsabilità. Polemica, infine, con Montezemolo che aveva invitato i giovani imprenditori a salire sul ring della politica: “Una delle cose fondamentali è che ognuno faccia il suo mestiere e lo faccia bene: fare troppi mestieri non va bene”.

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