Israele vara l'inchiesta interna sul blitz
Nella commissione anche due osservatori stranieri. Usa: "E' un importante passo avanti"
Dopo la forte pressione internazionale dei giorni scorsi, Israele ha approvato oggi la creazione di "una commissione pubblica indipendente" che avrà il compito di "indagare sugli aspetti relativi all'azione intrapresa per impedire ad alcune navi di raggiungere le coste di Gaza", il 31 maggio scorso. Membri - La commissione, guidata dal giudice in pensione della Corte Suprema, Yaakov Tirkel, prevede anche la partecipazione di due osservatori internazionali, l'ex leader del Partito d'Unione dell'Ulster e premio Nobel per la Pace 1998, Lord Trimble, e l'ex avvocato generale dell'esercito canadese, Ken Watkin. Gli altri due membri israeliani saranno invece il docente di diritto internazionale Shabtai Hazan e il generale in pensione Amos Horev. In una nota, il premier Benjamin Netanyahu ha spiegato: "In considerazione degli aspetti internazionali unici dell'incidente, si è deciso di nominare due osservatori stranieri di statura internazionale nei settori del diritto militare e dei diritti dell'uomo". Concessione sì, ma fino a un certo punto. Il potere dei commissari esterni appare, infatti, limitato: i due non avranno il diritto di voto sui lavori della commissione e sulle conclusioni. Funzioni - Il comitato d'inchiesta, che potrà ascoltare "non importa quale persona o organizzazione", dedicherà le proprie attenzioni alle "ragioni di sicurezza che sono all'origine dell'imposizione del blocco marittimo di Gaza e alla conformità di quest'ultimo con il diritto internazionale". Verificherà, inoltre, se il blitz sulla turca Mavi Marmara ha rispettato la legislazione internazionale, "esaminerà le azioni degli organizzatori e dei partecipanti della flottiglia, e stabilirà le loro identità". Israele, infatti, ha accusato i passeggeri della "Flottiglia della libertà" di avere "iniziato le violenze", e per alcuni di loro, ha ipotizzato un legame con "organizzazioni terroristiche". Dagli Stati Uniti arrivano commenti positivi: "La presenza internazionale conforterà la credibilità" dell'indagine. L'amministrazione di Barack Obama considera il gesto "un importante passo avanti" ed auspica che i lavori siano "rapidi" e le conclusioni vengano presto presentate alla comunità internazionale.