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Maturità, ecco alcune regole "salva esame"

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Dopo il tema, la seconda prova e il “quizzone” è il tempo del colloquio orale. Consigliato look sobrio e niente notti in bianco

Tatiana Necchi
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Le regole salva maturità – Dopo il tema, la seconda prova e il temutissimo “quizzone” è il tempo del colloquio orale. Ed ecco alcune dritte "salva maturità". La prima, non c'è dubbio, è studiare "perché quando si conoscono gli argomenti è difficile fare flop, anche se l'ansia è forte". Ma ci sono anche piccoli “trucchi” che aiutano a tenere a bada lo stress da esame e dare il meglio all'interrogazione come, ad esempio, evitare la notte in bianco alla vigilia nella speranza di '"recuperare” sulla preparazione. Utile anche rinunciare a un abbigliamento troppo eccentrico o a comportamenti poco sobri che non servono a migliorare  l'interrogazione ma possono aiutare a instaurare un clima favorevole durante il colloquio. Parola di Paola Marinelli, psicoterapeuta esperta di psicologia della scuola che suggerisce agli studenti, alle prese con gli orali il modo migliore per presentarsi davanti alla commissione esaminatrice. Secondo l'esperta l'esame di maturità non deve essere sottovalutato ma nemmeno essere considerato come “la prova della vita”. Del resto si deve ricordare che si tratta della parte finale di un percorso di studio. I ragazzi devono considerare che, al limite, verrà valutata la loro performance: non è in gioco il giudizio sulla loro persona e il loro valore in assoluto. Guardare l'esame in quest'ottica aiuta a non sentirsi “schiacciati” dalla  prova e riduce l'ansia. Dal punto di vista pratico, poi, la psicologa ricorda che la valutazione comincia con l'esposizione della tesina, che dovrebbe essere “terreno” dello studente e ciò permette di cominciare al meglio la prova, riducendo il disagio. Tesina – L'elaborato deve essere un argomento proprio del ragazzo. Non va mai imparata a memoria. Inoltre sarebbe meglio esporla anche a un'altra persona durante al preparazione. È opportuno capire tutti gli agganci che ci possono essere e a cui potrebbero fare riferimento gli esaminatori durante il colloquio. Esposizione chiara senza mai fermarsi - Durante l'interrogazione occhio all'esposizione che deve essere "chiara, sicura e non troppo veloce ma nemmeno troppo lenta". Ma, soprattutto, dice la psicologa, "non bisogna fermarsi mai, anche se il commissario di esame ci sembra distratto. Meglio ripetere se viene richiesto". Infatti ricominciare un discorso interrotto è più difficile, mentre far fluire un ragionamento già iniziato semplifica l'esposizione e dà un senso di sicurezza. "Anche quando si  è finito di esporre la tesina - consiglia l'esperta - se non è il professore a interrompere meglio continuare agganciandosi a un argomento che si conosce bene, piuttosto che tacere. Questa è una regola da seguire anche negli esami universitari". Correggere i difetti - Mai parlare troppo velocemente, in maniera cantilenante o meccanica. Da evitare anche gli intercalari come "appunto” o “cioè”. Disturbano molto chi ascolta e fa sembrare incerto lo studente. La Marinelli consiglia così di registrare l'esposizione e correggere così gli errori. Niente notti in bianco - Assolutamente da evitare, la "veglia" di studio la notte prima dell'interrogazione: "Si può anche studiare di notte nei giorni precedenti, anche se non conviene perché in quelle ore si rende comunque di meno. Ma non dormire il giorno prima riduce notevolmente la lucidità nel momento in cui più serve. Può essere utile un'ultima lettura della tesina prima di andare a letto, per tranquillizzarsi, ma niente altro".  Niente argomenti scivolosi - Durante l'esame meglio evitare di affrontare, senza un'esplicita richiesta, un argomento che si conosce poco. E soprattutto rivedere gli eventuali errori fatti nei compiti scritti e prepararsi a rispondere a domande di chiarimento collegate agli scritti. Niente gomme da masticare - Anche l'abbigliamento fa la sua parte. "Questo non influisce certo sui voti - avverte la psicologa - ma può essere utile a instaurare un clima sereno durante il colloquio. È solo una questione di buon senso. Eviterei, ad esempio, per le ragazze scollature eccessive, minigonne esagerate. O calzoncini troppo corti per i ragazzi". Così come dovrebbero essere evitati comportamenti sguaiati, come presentarsi al colloquio masticando a bocca aperta una gomma. "Un atteggiamento che dà l'impressione di strafottenza e maleducazione anche se serve solo a mascherare l'ansia", dice la dottoressa.  Mostrare la propria personalità - Non bisogna però nascondere la propria personalità, che a volte "senza esagerare  in questa particolare occasione" può esprimersi anche con l'abbigliamento. In particolare "non bisogna avere paura di esprimere un'opinione personale, basta dimostrare di saperlo fare in modo maturo, pacatamente e senza atteggiamenti aggressivi". Insomma, non rinunciare mai alle proprie idee, ma farlo in modo da non compromettere l'esame.

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