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Rincari autostrade. Alemanno: "Se mettono il pedaggio al raccordo spacco tutto"

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Aumenti previsti dalla manovra del Governo. Sarebbero 22 le nuove tratte a pagamento, tra cui il Gra

Roberto Amaglio
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Puntuali come gli orologi svizzeri, tradizionali come le Festività Natalizie, anche quest'anno dal 1 luglio arriveranno i rincari per gli automobilisti. Una sorta di tradizione per gli italiani, i quali da ormai diversi anni sono soliti mettere in valigia, oltre alle infradito e alle creme solari, anche qualche euro in più da elargire generosamente alla società Autostrade e all'Anas. Tuttavia questa volta si tratterà di rincari strutturali, previsti dalla nuova manovra economica varata dal Governo. La firma – Emanato su proposta del ministro delle Infrastrutture di concerto con il ministro dell'Economia, il Presidente del Consiglio ha promulgato il decreto che individua le nuove tratte autostradali e i raccordi su cui applicare le nuove modalità di pedaggiamento delle strade di competenza dell'Anas. Aumenti – Questi dovrebbe essere nell'ordine di grandezza dell'1,5-2% con punte del 5%. Il ritocco verso l'alto è calibrato sulla percorrenza chilometrica e in base alla classi di pedaggio. Nel dettaglio, l'aumento sarà di un millesimo di euro a chilometro per le classi di pedaggio A e B e a di 3 millesimi di euro a chilometro per le classi di pedaggio 3, 4 e 5. Inoltre, in questa prima fase di transizione che terminerà il 31 dicembre 2011, l'Anas avrà anche la facoltà di applicare un pedaggio di 1 euro per le auto e 2 euro per Tir e veicoli pesanti alle autostrade di propria competenza e ai raccordi autostradali attualmente aperti al traffico senza il pagamento di un corrispettivo. In totale dovrebbero essere 22 le nuove tratte a pagamento (11 autostrade e 11 raccordi stradali), tra cui spiccano il Grande raccordo anulare di Roma e l'autostrada Roma-Fiumicino, la Salerno-Reggio Calabria, la Palermo-Catania, il raccordo Torino-aeroporto di Caselle, la superstrada Firenze-Siena e il raccordo Salerno-Avellino. Entro la fine del 2011, comunque, tutte le strade citate saranno a pagamento. Free flow dal 2012 - Nella nota tecnica riguardante la manovra si legge che "l'introduzione dei pedaggi sulle autostrade e sui raccordi autostradali di competenza dell'Anas sarà applicata in due fasi: una prima fase transitoria che scatterà il primo luglio 2010, in cui verrà applicato un sovrapprezzo forfetario (un euro per i veicoli leggeri e due per i mezzi pesanti) a ogni transito ai caselli della autostrade in concessione che si interconnettono con le tratte autostradali gestite da Anas; nella seconda fase che scatterà dal 2012, invece, si provvederà all'introduzione del sistema di pedaggiamento “free flow” (a flusso libero) al posto dei tradizionali caselli. In pratica una sorta di “telepass” con porte dedicate al pagamento elettronico. Le maggiori entrate per Anas sono quantificabili in 83milioni per il 2010 e in circa 200 milioni nel 2011, mentre con il sistema di pedaggiamento “free flow” a regime in 315 milioni annui. Furia Alemanno - Oltre agli automobilisti, pendolari, lavoratori d'Italia, su tutte le furie contro il proposito di Anas (e Governo) c'è andato anche il primo cittadino di Roma Gianni Alemanno. "Se qualcuno mette qualcosa sul Grande Raccordo Anulare io vado con la macchina e sfondo tutto". Una bella promessa per i cittadini, una brutta minaccia per chi ha approvato il decreto. Tuttavia per i romani la speranza di non aprire il portafoglio è assai modesta: i dadi sembrano già essere stati tratti.

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