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Blitz contro i Casalesi: sotto sequestro anche il Lago d'Averno

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Alberghi e camere a disposizione del boss dei Casalesi. Accusato di favoreggiamento Gennaro Cardillo.

bonfanti ilaria
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È in corso, dalle prime ore della mattina, un'operazione anti- camorra della Dia di Napoli contro il clan dei Casalesi. Un decreto di sequestro, emesso dai pm della Direzione Distrettuale Antimafia, è stato infatti applicato all'alba di oggi nei confronti di Gennaro Cardillo, in carcere dal 10 giugno scorso, con l'accusa di "favoreggiamento aggravato". Secondo gli inquirenti, Cardillo avrebbe infatti aiutato nella sua latitanza il killer dei Casalesi, Giuseppe Setola, arrestato nel 2008, mettendo a disposizione del clan ristoranti e camere d'albergo. Tra i beni espropriati risulta anche il lago D'Averno, situato nella zona flegrea, al confine tra Napoli e Caserta, oltre all' agriturismo "Terra Mia" e alla discoteca "Aramacao". Secondo le indagini degli uomini del Capocentro Maurizio Vallone, l'intero patrimionio dell'imprenditore, dal valore stimato di 15milioni di euro, è stato acquisito con il denaro dei Casalesi. Il lago d'Averno, che secondo la leggenda coincide con la porta degli inferi, fu celebrato da Omero e Virgilio. Lo specchio d'acqua sul litorale flegreo era stato donato dai Borboni nel 1750 a una famiglia nobile partenopea, i Pollio, e il lascito regio rimase inalterato agli eredi fino al 1991, quando il lago fu venduto. Nel 1991 la società "Conutry Club", a capo della quale c'era Cardillo, comprò per un miliardo e 200milioni di lire l'intero invaso di acque, dalla superficie complessiva di circa 55 ettari, 77 are e 80 centare. Sulla questione dell'acquisto pende ancora un' irrisolta battaglia legale sulla destinazione pubblica o privata tra Stato e Regione, da una parte, e imprenditore, dall'altra, che ha visto due contrastanti provvedimenti giudiziari del Consiglio di Stato nel 2005 e della Corte di Cassazione nel 2008.

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