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Apple e l'Antennagate: per tutti una super-custodia

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L'astuccio isola l'antenna dal tocco diretto delle dira. Steve Jobs fa un "mea culpa" e dice: "Non siamo perfetti"

Tatiana Necchi
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“Non siamo perfetti”. È questa la risposta di Steve Jobs ai problemi di ricezione del nuovo iPhone4G mettendo così un puntino sulla “i” di quello che lui stesso ha definito un “Antennagate” ossia il caso mediatico che si è sollevato circa i problemi di ricezione del nuovo smart-phone: quando si impugna il telefono in un certo modo si azzerano le tacche di ricezione della linea telefonica e chiamate e messaggi non possono essere mandati. Ironicamente gli americani l'hanno definito “Death Grip”: la presa della morte. In realtà tutto questo cela un problema molto più grave considerato che questo guaio, oltre a gravare sull'immagine dell'azienda di Cupertino, ha fatto perdere diversi punti percentuali alle sue azioni in borsa, scese dai 270 dollari del 24 giugno giorno del debutto del cellulare sul mercato, a circa 250 dollari. Dal palco, durante la conferenza l'amministratore delegato ha ricordato che l'iPhone 4 è il miglior prodotto mai realizzato da Apple e che ne sono stati venduti 3milioni in tre settimane. «I dati sostengono il fatto che l'iPhone 4 è il miglior smart-phone al mondo, e che non c'è nessun antenna-gate», poi ha forzatamente ammesso che la perfezione non esiste e ha sottolineato anche che, in generale, l'industria dei telefoni cellulari non è perfetta e «non lo siamo neanche noi». A sostegno della sua tesi ha mostrato un video con immagini di problemi di altri apparecchi come, ad esempio, i Blackberry: «Questa è la vita nel mondo degli smart-phone. I telefoni non sono perfetti» ha detto Jobs. Dunque dalla conferenza non sono emersi né maxirisarcimenti né clamorosi ritiri. Apple ha annunciato che distribuirà gratuitamente un “bumper” cioè una custodia antiurto a tutti coloro che hanno acquistato o acquisteranno un iPhone4G entro il 30 settembre. Un rimedio, questo, non propriamente high-tech. L'astuccio isola l'antenna dal tocco diretto delle dita ed evita che la ricezione sia messa ko. Per gli utenti insoddisfatti, che secondo Jobs sono meno dell'1%,  c'ò anche la possibilità di rimborso del costo del telefono, a patto che la restituzione avvenga entro 30 giorni dall'acquisto e che il prodotto non sia danneggiato.

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