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L'Ue sgambetta Mediaset: sì all'ingresso di Sky sul digitale

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La piattaforma satellitare potrà trasmettere in chiaro, nonostante governo e tv fossero contrarie. Cologno Monzese annuncia il ricorso

Fabio Corti
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L'Unione Europea ha dato il proprio via libera - seppur "condizionato - all'ingresso anticipato di Sky sulle piattaforme della televisione digitale terrestre. Per Mediaset, e di conseguenza Berlusconi, si tratta di una notizia tutt'altro che lieta. La decisione era al punto B dell'ordine del giorno per i lavori della commissione, e attorno al caso nelle ultime ore era montata crescente attesa. La questione tecnica è all'apparenza un po' complicata: Sky Italia aveva chiesto,  in vista della gara per l'assegnazione di nuove frequenze per il digitale terrestre, la possibilità di accesso al multiplex prima del 31 dicembre 2011.  Operazione impossibile senza una modifica dei vincoli definiti nel 2003 dall'Antitrust europeo all'epoca della fusione Stream-Telepiu, che impediscono all'operatore di entrare nella tv digitale terrestre  prima del 2012. L'impegno chiesto in cambio a Sky dovrebbe essere quello di non trasmettere programmi sul digitale col sistema pay-per-wiew ma limitarsi alla diffusione in chiaro, compromesso che Sky Italia s'è sempre dichiarata pronta ad accettare. Ben diversa l'opionione a riguardo del governo italiano, che non ha mai fatto mistero della propria contrarietà all'operazione, in quanto Sky è concorrente diretta di Rai (emittente di Stato) nonché di Mediaset, azienda legata alla famiglia del premier Silvio Berlusconi in riferimento alla quale è sorto un conflitto d'interessi del quale si è interessato direttamente il presidente di commissione Josè Barroso. La Ue aveva anche condotto un sondaggio tra le nostre emittenti nazionali, per tastare il polso e vagliare gli umori delle tv rispetto l'ipotetico arrivo di Sky: ebbe esito negativo, ma il parere non ha valore legale vincolante. Tom Mockridge, ad di Sky Italia, si dice "estremamente soddisfatto" della decisione odierna, mentre Mediaset, "assolutamente sconcertata", annuncia il ricorso alla Corte di Giustizia: "Riteniamo che le condizioni fissate dalla commissione nel 2003 che impedivano a Sky di entrare nella tv digitale terrestre sino al 2012 in virtù della sua posizione dominante sul mercato pay siano ancora valide come del resto il market test svolto tra tutti gli operatori italiani ha sostenuto. Con questa decisione si autorizza il monopolista della televisione satellitare e pay, non dimentichiamo che Sky detiene il 99,8% della pay tv satellitare e l'86% della tv a pagamento, a operare nel mercato free e lo si autorizza a entrare in possesso degli asset frequenziali già insufficienti per gli operatori attuali. Per questo Mediaset ricorrerà contro tale decisione alla Corte di Giustizia Europea".

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