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Uccide datore di lavoro temendo il licenziamento

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Confessa l'assicuratore romano che ha colpito il suo agente con una mazza da baseball dopo un litigio

Eleonora Crisafulli
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Dopo la tragedia di ieri a Lucca, un altro uomo ha ucciso oggi per un licenziamento. Questa volta però l'omicida ha agito spinto solo dalla paura di perdere il lavoro. Protagonista della vicenda un assicuratore romano di 30 anni, Flavio Pennetti, che ha colpito con una mazza da baseball il suo agente di 60 anni, Massimo Carpifave, gettando poi il corpo in una scarpata tra Leonessa e Rieti. Fermato dalla polizia, l'uomo ha subito confessato: "Era un dittatore. Mi ha insultato in tutti i modi, poi quando ha cominciato a parlare della subagenzia ho accumulato uno stress nervoso impressionante. E quando sono sceso per far rientrare il parafango con la mazza non ce l'ho fatta più e l'ho ucciso". Secondo le ricostruzioni degli agenti, ieri mattina vittima e carnefice erano andati insieme con l'auto del giovane a Leonessa per concludere un affare, ma nel tardo pomeriggio tornando verso Roma sono nate alcune incomprensioni e diverbi che hanno spinto il 30enne, che temeva di essere licenziato, a colpire violentemente e ripetutamente il datore con una mazza, fino ad ucciderlo. Il giovane si è poi disfatto dell'arma del delitto, gettandola nella boscaglia, e lungo la strada ha abbandonato gli oggetti appartenuti alla vittima. Ieri sera, intorno alle 21, la moglie della vittima ha denunciato la scomparsa del marito alla polizia. Gli agenti del commissariato Tor Carbone, "sulla base di fondati sospetti", sottolinea la questura, hanno richiesto immediatamente all'autorità giudiziaria l'emissione di un decreto per poter individuare il tracciato telefonico dello scomparso e questa notte gli agenti della Squadra Mobile delle questure di Roma e di Rieti hanno ritrovato il corpo senza vita. Pennetti adesso è sottoposto a fermo giudiziario per omicidio volontario e occultamento di cadavere.

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