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La Ue punisce l'Iran: in arrivo nuove sanzioni nel campo energetico

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Divieto per i 27 Paesi europei di investire o trasferire tecnologia al governo di Ahmadinejad

Roberto Amaglio
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Altro cartellino giallo dell'Unione Europea ai danni dell'Iran e del suo programma di rilancio nucleare. Dopo le sanzioni e i moniti di Ue e Onu rimasti inascoltati, il consiglio dei ministri degli Esteri dei 27 ha varato questa mattina una serie di pacchetti finalizzate a colpire soprattutto la produzione energetica del Paese guidato da Ahmadinejad. Al centro dell'obiettivo dei ministri europei il settore del gas e quello strategico del petrolio. In tal senso, le sanzioni impongono il divieto di ogni nuovo investimento, assistenza tecnica o trasferimento di tecnologia in Iran, soprattutto nel campo della raffinazione e della liquefazione del gas. Giro di vite anche per quanto riguarda gli scambi commerciali con la Repubblica Islamica, mentre saranno vietate le attività delle banche iraniane ed esteso il numero di cittadini iraniani a cui proibire il visto (con particolare riguardo per le guardie della rivoluzione, ossia l'armata ideologica del regime di Teheran). Mano pesante della Ue – Pacchetto pesante quello varato dall'Unione Europea, dunque, che in severità superano persino quelle adottate dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu lo scorso 9 giugno. Tale pacchetto entrerà in vigore già da martedì 27 luglio, quando verranno pubblicate sul giornale ufficiale della Ue. Apertura Iraniana - Nel frattempo, dopo la sprezzante chiusura ostentata di fronte alle sanzioni dell'Onu, la Repubblica sciita si è detta disponibile a riprendere da subito i negoziati sul nucleare. "Siamo pronti a ricominciare a dialogare con il gruppo di Vienna sulla questione senza ulteriori ritardi", ha annunciato il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Ramin Mehmanparast.

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