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Roma, giallo in sala parto: muore bimbo

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I genitori sporgono denuncia e parlano di un diverbio tra le ostetriche. L'on Leoluca Orlando dispone un'inchiesta di relazione

Tatiana Necchi
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Un altro giallo in sala parto, un altro litigio. Questa volta fra le ostetriche. Il fatto sarebbe successo a Roma lo scorso 28 agosto e i genitori disperati per la morte del piccolino accusano il personale medico tanto da sporgere denuncia. Ora sarà la magistratura a indagare. Secondo il quotidiano “il Messaggero” il padre avrebbe detto: “Voglio giustizia e verità, per me ci sono state delle negligenze". Il primario del Policlinico Casilino, invece, sostiene che l'uomo è stato “suggestionato dal caso di Messina”, lo scandalo della lite tra medici avvenuto in sala parto e che avrebbe fatto rimandare il cesareo con pesanti conseguenze per la mamma e la morte del neonato. Però a Roma, la dinamica è stata diversa. Il parto è avvenuto il 26 agosto, con cesareo, due settimane prima del termine. Il piccolo poco dopo mostra problemi respiratori e viene intubato. "La mattina dopo ci hanno detto che si era tolto il tubo da solo". Nel pomeriggio, però, il bambino sta meglio, ma la mattina del 28 la situazione precipita e i medici parlano di problemi di metabolismo. Alla sera, dopo ore di angoscia e l'ipotesi di un trasferimento al Gemelli o all'Umberto I, il bimbo muore. «I genitori del piccolo - dice il primario neonatologo dell'ospedale sentito dal Messaggero - hanno sporto denuncia riferendo di un diverbio avvenuto tra ostetriche in merito alla necessità o meno di eseguire il cesareo. Capisco il loro dolore e rispetto il loro diritto di sapere ma forse sono stati suggestionati anche da quanto accaduto a Messina. Noi siamo certi che il bimbo è deceduto per un problema di metabolismo. Non c'è stato nessun diverbio». Intanto l'on. Leoluca Orlando, presidente della commissione parlamentare di inchiesta sugli errori sanitari e i disavanzi sanitari regionali, ha disposto un'inchiesta di relazione alla Presidente della Regione Lazio con deleghe alla sanità, Renata Polverini, circa il nuovo presunto caso di malasanità. I genitori del piccolo hanno sporto denuncia riferendo di un diverbio, avvenuto durante il travaglio, tra ostetriche e una ginecologa in merito alla necessità, o meno, di eseguire il cesareo. Sul caso sta indagando la magistratura. «Ho disposto una richiesta di relazione alla Presidente Polverini su quanto avvenuto, con ogni utile indicazione sul caso, anche in merito a responsabilità personali o disfunzioni organizzative e funzionali - ha detto il Presidente Orlando - La Commissione d'inchiesta sugli errori sanitari intende acquisire ogni notizia utile a capire cosa sia realmente accaduto nel nosocomio della Capitale, con particolare riferimento ai tanti punti oscuri di questa vicenda: il litigio in sala parto mentre la paziente era in preda alle contrazioni, un neonato che riesce a strapparsi da solo il tubicino respiratorio, il trasferimento del piccolo in un ospedale più attrezzato richiesto, sembrerebbe, con troppo ritardo. Una volta acquisita la documentazione - ha concluso Orlando - procederemo poi a tutti gli accertamenti ed adempimenti di competenza della Commissione». Il difensore della coppia che ha visto morire il figlioletto, l'avvocato Eliana Furlan, li ha accompagnati in Procura per un incontro con il pm Francesco Caporale. Il magistrato ha conferito l'incarico ai consulenti per effettuare l'autopsia "e loro hanno voluto essere presenti". La coppia ha detto: "Il nostro è un dolore immenso, ora chiediamo solo che si faccia chiarezza. Il nostro non è un atto d'accusa nei confronti dei medici o degli infermieri del Policlinico Casilino, ma quello che sappiamo è che nostro figlio è nato sano e dopo due giorni è morto. Ora vogliamo capire cos'è accaduto". L'avvocato Furlan ha aggiunto: "Devono essere svolti tutti gli accertamenti del caso: bisogna fare chiarezza anche perché la mia assistita non ha mai avuto problemi nel corso della gravidanza. Servono delle risposte". Rispetto alla presunta lite che sarebbe avvenuta tra le ostetriche che avrebbero complicato le operazioni di parto, il legale ha spiegato: "Qui non siamo in presenza di una vicenda simile a quella accaduta a Messina nei giorni scorsi". Il padre e la madre del piccolo, dopo l'incontro con il pm sono andati all'obitorio dell'istituto di medicina legale della Sapienza, al Verano, con l'intenzione di vedere ancora il loro piccolo. "Sono momenti molti duri, difficili", ha continuato l'avvocato Furlan. L'autopsia sul corpicino sarà svolta questo pomeriggio. Per la Procura le operazioni saranno svolte dal professor Antonio Grande. Consulente della parte offesa è stato nominato, invece, il dottor Dino Tancredi. Esperto di ginecologia forense scelto dal pm è il docente Maurizio Bresadola. Anche lui dovrà effettuare analisi e riscontri. Il magistrato ha dato 60 giorni di tempo per la compilazione del rapporto conclusivo sull'esame.

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