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Berlusconi: "Prossima settimana nuovo ministro allo Sviluppo"

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L'annuncio dopo il pressing di Napolitano. Ma il premier difende il suo interim: "Non è stato un vuoto, ma un pieno". Bersani ironizza: "la prossima settimana di che anno?"

Eleonora Crisafulli
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"La settimana prossima sottoporrò al Capo dello Stato il nome di un nuovo ministro dello Sviluppo". Lo annuncia in una nota il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, precisando che l'interim da lui assunto dopo le dimissioni di Scajola non è sinonimo di "vuoto". L'annuncio arriva dopo il pressing del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ieri a Mestre aveva risposto sarcasticamente a un cronista che gli faceva notare la mancata nomina: "Passo la voce", aveva detto. Un "pieno" senza precedenti - Nel comunicato il premier difende il suo operato e in risposta alle polemiche degli ultimi giorni scrive: "Vedo che da più parti si chiede la nomina di un nuovo ministro per lo Sviluppo, sostenendo che sino ad ora ci sarebbe stato un vuoto in questa funzione. Mi permetto di garantire che il mio 'interim' non è stato un vuoto, ma un 'pieno', un vero e proprio pieno di decisioni e di provvedimenti e che il dicastero di Via Vittorio Veneto è stato ed è nelle mani di una delle istituzioni più autorevoli del Paese, quella del Presidente del Consiglio. Sono state assunte molteplici decisioni organizzative, tutte tese all'efficacia e all'efficienza, sono state tenute molteplici riunioni con i rappresentanti delle imprese, dei lavoratori, degli enti territoriali, si è operato incessantemente a supporto di imprese, investimenti, innovazione, telecomunicazioni, intermediazione delle imprese, settore dell'energia, con una decisione e con una concretezza mai viste prima, come credo, nella storia del ministero". Una rivoluzione liberale - Alle parole seguiranno i fatti. Una nota di Palazzo Chigi fornirà maggiori informazioni e dati concreti. "Sono stati più di 300 i provvedimenti che hanno recato la mia firma, anche per tutto il mese di agosto. Voglio citarne uno: la cosiddetta legge Berlusconi inserita nella Manovra, una norma che comporta una vera rivoluzione liberale del nostro sistema di rapporti con la Pubblica Amministrazione. Questa norma introduce infatti il principio per cui, mentre sino ad ora al cittadino era consentito soltanto ciò che era espressamente previsto come tale dalla legge, da ora in avanti sarà consentito tutto ciò che dalla legge non è espressamente vietato. Questo permetterà, per fare un esempio, di aprire una qualsiasi impresa senza dover ottenere le tante autorizzazioni che oggi sono necessarie (a volte più di dieci), sostituite tutte da una verifica 'a posteriori' da parte della Pubblica Amministrazione circa la conformità alle varie norme di quanto realizzato. Davvero una assoluta rivoluzione". Critiche dall'opposizione - Il leader dell'opposizione risponde ironico al premier: "La prossima settimana di che anno...? Spero che sia di quest'anno". E riguardo all'interim aggiunge: "E' stato un vuoto totale". Più duro il commento di Di Pietro: "Berlusconi continua a bluffare e a prendere in giro gli italiani. Invece di pensare al Paese, continua a sistemare e tutelare gli affari suoi e delle sue imprese. L'illegittima occupazione del ministero dello Sviluppo Economico ne è la dimostrazione. Il signor Berlusconi è scollegato dal Paese reale, vive nel suo bunker e sostiene che tutto va bene". Per il numero uno dell'Idv è ora che il premier "faccia le valigie".

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