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Anemone, spunta un Berlusconi nella lista

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Manca, però, il nome di battesimo. E intanto emerge anche un assegno per l'ex presidente del Tar del Lazio, De Lise

Tatiana Necchi
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Ristrutturazione per abitazioni e uffici. E non solo. Anche operazioni bancarie sospette. Spunta una nuova lista di circa cento nomi nell'inchiesta della procura di Perugia sui Grandi Eventi. La lista è emersa grazie alle indagini della Guardia di Finanza, dal computer di Stefano Gazzani commercialista di fiducia di Diego Anemone. Molti sono gli stessi del famoso elenco dei 400. Ma tra i nuovi c'è anche una new entry: Berlusconi. Accanto a “Berlusconi” non compare nessun nome di battesimo. Dunque non si può sapere di chi si tratta. Non ci sono nemmeno cifre o altri riferimenti. Quindi non si può ipotizzare se l'appunto sia stato preso come promemoria o per qualcos'altro. Gli inquirenti non si sbilanciano. Aspettano di saperne di più per questo non si può escludere che il commercialista sia convocato di nuovo a Perugia. Tra i nomi nelle mani dei pubblici ministeri Alessia Tavarnesi e Sergio Sottani, spunta il nome di Pasquale de Lise (nella foto), all'epoca dei fatti presidente del Tar del Lazio e oggi alla guida del Consiglio di Stato, al quale, esattamente nell'estate dello scorso anno sarebebro stati versati 250mila euro. A firmare il mandato di pagamento un noto nome romano ma "apparentemente" estraneo alla cricca. Gli inquirenti spiegano uno stretto legame tra il giudice amministrativo e Angelo Balducci: alle 17.47 del 4 settembre del 2009 De Lise e l'ex presidente del consiglio dei lavori pubblici, si parlano al telefono. Ed è stato proprio l'ex presidente del Tar del Lazio a comporre il numero di telefono per chiedere un incontro. poco prima di chiudere la conversazione spiega che su imbeccata del genero, l'avvocato Patrizio Leozappa, "si è occupato del recente provvedimento di rigetto del Tar del Lazio riferito alla storia del Salaria Sport Village" e così fino alla risposta, lapidaria, di balducci: "Grazie". Ora i pm stanno incrociando tutte le informazioni di cui sono entrati in possesso. Ma c'è di più. Di De Lise parla anche un altro protagonista dell'inchiesta: Fabio De Santis, ex provveditore alle opere pubbliche della Toscana. In una conversazione telefonica accenna a una strategia per superare il blocco dei cantieri per i Mondiali di nuoto: ed ecco che spunta il nome di De Lise, indicato come il numero uno sul tema degli appalti. Però non è tutto. Per concludere vale la pena ricordare che il suo nome è apparso per la prima volta nell'indagine nel trio, con Balducci e Sepe, nella gestione dell'assegnazione delle case di Porpaganda Fide. «Andrò io a chiarire ai magistrati di Perugia la mia posizione». Nel ribadire che il versamento di 250mila euro sono «il parziale provento di una compravendita immobiliare fatta per atto pubblico», De Lise ha preannunciato che  si recherà «appena possibile» dagli inquirenti. Dai microfoni di Radio Capital, aggiunge: «Ho venduto una casa al mare all'Argentario che avevo costruito io nel 1970, quando il signor Anemone forse non era ancora nato. Comunque io non l'ho mai conosciuto. Ho costruito questa casa, poi l'anno passato abbiamo deciso di cambiare. Ne abbiamo presa un'altra e ho venduto questa. Venduta alla figlia del professor Scoca. Sono tranquillissimo. Ma al tempo stesso indignato per questa campagna mediatica».

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