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Frattini: "Su Sakineh ancora nessuna decisione"

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Il titolare della Farnesina assicura: "La lapidazione per ora non ci sarà". Il figlio della donna iraniana condannata: "Grazie, ma serve di più"

Eleonora Crisafulli
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"Il nostro ambasciatore ha incontrato le autorità di Teheran. Ci hanno confermato che nessuna decisione è stata presa" sulla sorte di Sakineh. "La lapidazione per ora non ci sarà". Ad assicurarlo è il ministro degli Esteri, Franco Frattini. Ai microfoni del Tg1 il titolare della Farnesina ha poi aggiunto di aver "avuto molteplici rapporti" con l'ambasciatore iraniano a Roma, "mi ha anche risposto, non gradendo questo intervento ma rispettando e comprendendo la nostra azione". L'appello del figlio - Oggi, il figlio  della 43enne iraniana aveva espresso il timore che la madre, condannata per adulterio e complicità nell'omicidio del marito, fosse lapidata venerdì, alla fine del Ramadan. Saijad Ashtiani aveva chiesto quindi all'Italia un richiamo formale per le autorità iraniane: "Gli stati devono mostrarsi più esigenti e severi verso il governo iraniano, servono passi solenni, come la convocazione dell'ambasciatore, o l'inasprimento delle sanzioni. Purtroppo con Teheran funzionano soltanto i rapporti di forza". In giornata, anche il Parlamento europeo, su iniziativa dei vicepresidenti italiani aveva convocato una discussione sul tema. Il presidente dell'aula, Jerzy Buzek ha chiesto - tra gli applausi unanimi - la revoca di ogni sentenza di morte. Poche ore prima anche la Francia aveva assicurato di fare "tutto il possibile" per salvare la donna: "Se devo andare a Teheran per salvarla, ci andrò", aveva detto il ministro degli Esteri Bernard Kouchner.

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