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Londra, scetticismo sul presunto attentato al Papa

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La polizia non ha trovato nessun indizio e la stampa britannica accusa Scotland Yard per troppa prudenza. Il Pontefice:"le vittime di pedofilia come i martiri della Chiesa"

Eleonora Crisafulli
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Restano in carcere i sei uomini arrestati ieri a Londra in relazione a una potenziale minaccia terroristica per Benedetto XVI in visita nel Regno Unito. Gli arrestati, nordafricani, almeno cinque non cittadini britannici, lavoravano per la Veolia Environment Service, un servizio privato di nettezza urbana. I servizi britannici di intelligence li hanno interrogati e stanno indagando sul loro passato. A loro sfavore, per ora, solo delle conversazioni ascoltate e una serie di coincidenze. Il deposito della Veolia è a poco più di un chilometro da Hyde Park dove oggi Benedetto XVI pregherà con 100mila persone per la beatificazione del Cardinale John Henry Newman. Cinque degli arrestati stavano per iniziare il turno nella zona di Westmister, dove il papa avrebbe parlato nel pomeriggio. Se, alla fine, dovessero risultare innocenti, Scotland Yard subirebbe pesanti critiche. Già ora, lo scetticismo serpeggia nella stampa britannica. Il Times parla di “complotto” tra virgolette e sottolinea, come altri quotidiani, che la polizia non ha ancora trovato nessun indizio che possa far pensare a un attentato imminente. Il Guardian lascia intendere che Scotland Yard possa essere stato troppo prudente e abbia agito in fretta per star dietro all'intenso programma papale. Altre testate, come il Daily Mail, parlano del messaggio di Benedetto XVI lasciando ben poco spazio al resto. Il discorso - Nell'omelia della messa nella cattedrale di Westmister, a Londra, il Papa ha ricordato le vittime dei preti pedofili, definendo gli abusi sessuali dei sacerdoti "inqualificabili crimini" che hanno prodotto "immense sofferenze", simili a quelle provate dai "martiri di ogni tempo".  In particolare, il Pontefice pensa al dolore causato "dall'abuso dei bambini, specialmente nella Chiesa e da parte dei suoi ministri." Riconosco - ha aggiunto - la vergogna e l'umiliazione che tutti abbiamo sofferto a causa di questi peccati; vi invito a offrirle al Signore con la fiducia che questo castigo contribuirà alla guarigione delle vittime, alla purificazione della Chiesa e al rinnovamento del suo secolare compito di formazione e cura dei giovani".  Benedetto XVI ha voluto ricordare ai religiosi che insegnano nelle scuole cattoliche inglesi di non deviare dai dettami del magistero. "Io stesso da giovane - ha detto - sono stato educato dalle "Dame Inglesi" e devo loro un profondo debito di gratitudine". Per il Pontefice, "il contenuto dell'insegnamento dovrebbe essere sempre in conformità con la dottrina della Chiesa". Al St Mary's, il Papa ha ringraziato chi ha cercato di affrontare il problema. Si tratta di laici "il cui impegno è quello di garantire che le nostre scuole assicurino un ambiente sicuro per i bambini e i giovani". "La nostra responsabilità verso coloro che ci sono affidati per la loro formazione cristiana non richiede - ha scandito - nulla di meno". Ha poi chiesto di “mostrare la vostra sollecitudine per le vittime e la solidarietà verso i vostri sacerdoti". Ieri, il Papa ha avuto un colloquio anche con il primo ministro David Cameron, con il suo vice Nick Clegg e con l capo dell'opposizione, la laburista Harriet Harman.

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