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Non denunciò un maestro pedofilo: l'Appello scagiona il preside

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Ribaltata la sentenza di primo grado. Anche la pena del supplente scende da 11 a 8 anni di reclusione

Roberto Amaglio
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La sentenza di primo grado era stata netta. Undici anni di reclusione al maestro molestatore, cinque anni e mezzo al preside della scuola elementare che, per non inficiare il buon nome dell'istituto, non aveva denunciato l'insegnante. Oggi, però, l'Appello ha di fatto annullato quel verdetto, riaprendo anche la ferita e la rabbia dei genitori dei bambini molestati. La sentenza di secondo grado ha infatti visto l'assoluzione di Fausto Caielli, l'ex preside di una scuola di Quarto Oggiaro, mentre lo stesso Antonio Silvestre, supplente accusato di pedofilia, si è visto ridurre la pena a otto anni di reclusione. Motivazioni ribaltate - A colpire è soprattutto l'assoluzione del dirigente scolastico, che i giudici di primo grado avevano ritenuto colpevole di concorso omissivo nelle violenze, "avendo preferito e scelto l'inerzia e con ciò dimostrando di essere non solo negligente ma anche dolosamente determinato a non adempiere al suo obbligo". Una posizione che, evidentemente, non ha convinto l'Appello. Ora si aspettano le motivazioni di questa sentenza che, quasi sicuramente, si trascinerà davanti alla Cassazione.

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