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Birmania, Suu Kyi presto libera

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Fonti ufficiali hanno annunciato la scarcerazione del premio Nobel dopo le elezioni. Scettico il legale della donna

carlotta mariani
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Gli U2 le avevano dedicato anche una canzone. Gli appelli della comunità internazionale sembravano cadere nel vuoto ma oggi la svolta. Fonti ufficiali birmane hanno assicurato che la dissidente Aung San Suu Kyi sara' liberata poco dopo le elezioni del 7 novembre, le prime in 20 anni. La donna, vincitrice del Nobel per la pace, 65 anni, è in arresto dal 2003. La condanna doveva terminare nel 2009 ma pochi giorni prima, sono stati rinnovati gli arresti domiciliari perché San Suu Kyi aveva ospitato per due giorni un cittadino americano che era entrato illegalmente nella sua casa.  "La sua detenzione terminerà il 13 novembre. Sarà liberata conformemente alla legge" ha detto un responsabile birmano in anonimato. La notizia è stata confermata da un altro funzionario governativo. “Non abbiamo ancora conferme su questo annuncio e ci crederò solo quando lo vedrò” ha risposto Jared Genser, uno degli avvocati della donna. “Il regime ha più volte annunciato la liberazione di San Suu Kyi in questi ultimi sette anni, anche indicando delle date precise, annunci che poi si sono sempre rivelati falsi”. Genser ha poca fiducia anche sui possibili cambiamenti in Birmania dopo la liberazione e il voto. “Poco cambierebbe in quel paese, che è totalmente controllato dai militari e dove non esiste alcuno spazio democratico”. Secondo l'avvocato, è solo un annuncio per calmare le ‘acque' internazionali “e in particolare le ultime prese di posizione dell'Onu”. La dissidente potrà votare ma il suo partito, la Lega nazionale per la democrazia (Ldn) non parteciperà alle elezioni perché è stato sciolto prima dello scrutinio. Il movimento aveva vinto l'ultima votazione del 1990 ma i risultati non erano stati accettati dal regime militare.

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