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Csm, lunedì deciderà sulle accuse del premier

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Berlusconi: "I giudici di sinistra vogliono sovvertire il risultato elettrorale. L'Anm: "Le invettive alimentano la tensione"

Eleonora Crisafulli
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Dopo le parole del premier contro i magistrati, il Csm ha deciso un incontro per lunedi 4 ottobre. La Prima Commissione di palazzo dei Marescialli valutera' un intervento a tutela dei giudici secondo quanto detto dal presidente della Prima commissione Guido Calvi. C'è un accordo tra i giudici di sinistra che vuol sovvertire il risultato elettorale e che attraverso questo accordo, questa interpretazione assurda della giustizia, vogliono eliminare colui che è stato eletto. C'è un macigno sul nostro sistema democratico, che è costituito da questa organizzazione interna". A puntare il dito contro le toghe è il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi secondo cui "ci sarebbe da chiedere una commissione parlamentare che faccia nomi e cognomi e dica se, come credo io, c'è una associazione a delinquere nella magistratura" di giudici che vogliono sovvertire il voto". Il premier si dice "disperato: dovete essere sicuri che io sono disperato, certe volte. Tutte le volte che c'è un processo che mi riguarda mi danno dell'impunito. E invece nessuno, nemmeno uno dei fatti che mi sono contestati nei processi sono fatti veri. Quando esce una legge che al pm non va, lui la impugna e la porta all'attenzione della Costituzionale e la Corte la abroga. Noi facemmo una legge in base alla quale un cittadino italiano sottoposto a un processo, quando veniva giudicato innocente, non poteva essere più chiamato in appello per lo stesso reato. Per i giudici invece è prassi farlo, perché al pm magari quella persona sta antipatica, oppure ha un pregiudizio politico. Ma se per i giudici è un mestiere, e sono pagati per quello, per un cittadino è la rovina, sia dal punto di vista familiare che economico. La nostra era la legge più giusta e il 90% dei cittadini era d' accordo, e l'hanno abrogata i giudici della Corte Costituzionale. E allora ditemi - chiede il premier - in che mani è la sovranità del Paese? È nelle mani dei pm di sinistra. Scrutate il cielo perché ci sono gli angeli che stanno certamente vegliando su di noi e ci difendono dai giudici".  Il processo Mills - "Io ho contro la sinistra, il centro, i giornaloni, i giudici. Poi "c'è un processo, il processo Mills che è tutta una barzelletta. Il pm di Milano, De Pasquale, che è quello che ha attaccato Craxi, visto che il processo sta arrivando alla prescrizione si è inventato la seguente storia: il reato di corruzione c'è quando il corruttore dà i soldi al corrotto; ma per lui no, si è inventato che c'è il reato di corruzione soltanto quando il corrotto comincia a spendere i soldi. Per cui se il corrotto è uno che risparmia, il reato non è stato consumato... la cosa drammatica e tragica è che tre diversi collegi, primo grado, secondo grado, appello e Cassazione, hanno asseverato questa tesi, dimostrando quindi che c'è un accordo tra i giudici di sinistra che vuol sovvertire il risultato elettorale, e che attraverso questo accordo, questa interpretazione assurda della giustizia, vogliono eliminare colui che è stato eletto". Anm -  Immediata la replica dell'Associazione nazionale magistrati che in una nota commenta: "Queste invettive contribuiscono solo ad alimentare un clima di tensione che nuoce al Paese e si trascurano del tutto le reali emergenze del sistema giudiziario. Avevamo scelto di non rispondere alle quotidiane invettive che, anche negli ultimi tempi e in occasione di visite all'estero, l'on. Berlusconi ha rivolto alla magistratura italiana - sottolinea il sindacato delle toghe - ma l'assurdità delle ultime esternazioni del presidente del Consiglio non può restare senza risposta, anche per il rispetto dovuto ai tanti magistrati che hanno sacrificato la loro vita per il nostro Paese. Addirittura, oggi, secondo l'on. Berlusconi l'intera magistratura italiana, fino alle sezioni unite della Corte di Cassazione, sarebbe parte di un'associazione a delinquere diretta a sovvertire l'ordinamento democratico dello Stato". Per l'Anm, "è paradossale che una carica dello Stato compia un'opera di delegittimazione e discredito di tale portata nei confronti di un'istituzione che, invece, dovrebbe essere supportata nell'azione di contrasto alle diverse forme di criminalità".

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