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Napolitano sta con gli studenti e i docenti

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Il Capo dello Stato. "Non interferisco con il Parlamento, ma condivido la preoccupazione della scuola"

Roberto Amaglio
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Giorgio Napolitano sposa la linea degli universitari e dei ricercatori e, intervenendo alla cerimonia per il bicentenario della Scuola Normale Superiore di Pisa, afferma di "condividere la forte preoccupazione di studenti e docenti". "Nessuno può fingere di ignorare le difficili condizioni del sistema - ha esordito il Capo dello Stato -. Conto sul vostro sentimento di responsabilità al di là di ogni momentanea comprensibile frustrazione". "Sono ben consapevole che le tensioni sociali e politiche proprie di una fase complessa e critica dell'economia e della vita pubblica stanno attraversando l'Italia e l'Europa e hanno investito il sistema universitario e le sue problematiche. Senza interferire nelle decisioni e nelle discussioni che hanno luogo in governo e Parlamento, sento di dover riaffermare e non cesserò di farlo il rilievo prioritario che va attribuito non solo a parole ma con i fatti alla ricerca e all'alta formazione e dunque all'università". Attesa - In quel di Pisa c'era grande attesa per l'arrivo del Presidente della Repubblica, tanto che gli studenti hanno tapezzato la cittadina toscana, radunandosi all'esterno del teatro Verdi, dove Napolitano avrebbe tenuto il suo discorso. Slogan come "Università pubblica", "Fermiamo i tagli" e "no alla riforma Gelmini" sono stati scanditi a più riprese dai cento studenti, tenuti a debita distanza dal cordone della polizia. E' circolato anche un volantino realizzato dai manifestanti, in cui gli universitari si firmano come studenti indisponibili e raffigurano il ministro della Pubblica istruzione Maria Stella Gelmini con l'effige di una santa e il titolo "Beata ignoranza".

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