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La valigia rossa di Malpensa

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Un viaggiatore accusa la società aeroportuale di posizionare lo stesso trolley sul nastro trasportatore per "barare" sul tempo medio di consegna dei bagagli

Eleonora Crisafulli
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Sul nastro trasportatore dei bagagli dell'aeroporto Malpensa compare spesso la stessa valigia rossa, un trolley senza etichetta che viene catapulato per primo sul rullo subito dopo l'atterraggio di un volo. A denunciare la presunta irregolatrità nello scalo lombardo è un cosiddetto frequent flyer, che in una lettera al Corriere scrive: "La fortunata valigia fa fermare il cronometro che appare sui monitor che indica il tempo trascorso tra l'atterraggio e la consegna del primo bagaglio. Purtroppo dopo la valigia rossa, il nulla per 20 minuti prima che le altre valigie appaiano sul nastro". Andrea racconta di aver aperto la valigia per scoprirne il contenuto, considerando che il bagaglio non era contrassegnato da etichette che indicassero proprietario, provenienza e destinazione: "Ho trovato solo delle vecchie riviste e del polistirolo. Ecco dunque svelata l'ennesima truffa degli operatori della Sea: i tempi medi di consegna bagagli, che vanno ad influenzare statistiche internazionali e rating sulla qualità del servizio dell'aeroporto, sono truccati con questo stratagemma all'italiana". La replica di Sea - La Sea ha replicato che "1. Il bagaglio cui fa riferimento Andrea Magnoni è un bagaglio test che tutti gli handler (le società che gestiscono i bagagli negli aeroporti) utilizzano per sbloccare eventuali valigie o zaini che rimangono incastrati sui nastri di riconsegna. A tal fine sono appesantiti (in questo caso con riviste) e per tale ragione i passeggeri possono averli visti spesso. 2. Il caso documentato dal lettore fa riferimento a un volo gestito da un handler in concorrenza con Sea Handling (100% controllata Sea) e quindi Sea non avrebbe ovviamente nessun interesse a falsificare in positivo il dato di riconsegna del bagaglio. In ogni caso se, effettivamente il dato è stato falsificato, questa è una pratica che Sea non ha mai perseguito e mai perseguirà perché in contrasto con la policy aziendale e soprattutto perché ingannevole nei confronti dei passeggeri. Per questa ragione Sea sta valutando eventuali azioni legali nei confronti dei responsabili dell'accaduto, così come verso chi ha diffuso notizie che mettono in discussione la nostra reputazione".

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