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Ebrei all'Osservatore: Chiesa modifichi liturgia del Venerdì Santo

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L'Unione comunità ebraiche: "Rinunciare a convertirci sarebbe un gesto apprezzato"

domenico d'alessandro
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Sull'Osservatore Romano viene pubblicato un articolo che farà discutere l'ambiente ecclesiastico e non solo. A firmare il pezzo è Renzo Gattegna, presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche in Italia. Gattegna scrive: "Al fine di proseguire con le iniziative dedicate alla reciproca comprensione e all'amicizia, un gesto utile, necessario e certamente apprezzato sarebbe una aperta dichiarazione di rinuncia da parte della Chiesa a qualsiasi manifestazione di intento rivolto alla conversione degli ebrei, accompagnata dall'eliminazione di questo auspicio dalla liturgia del Venerdì che precede la Pasqua". Il Presidente delle Comunità Ebraiche, che scrive il suo articolo prendendo le mosse dalla fiction Rai su Pio XII "Sotto il cielo di Roma", poi insiste: "Sarebbe un segnale forte e significativo di accettazione di un rapporto impostato sulla pari dignità e sul reciproco rispetto condizioni queste indispensabili per un futuro di amicizia e solidarietà, le stesse di cui tanti cattolici dettero prova quando, a rischio della propria vita, salvarono migliaia di ebrei dalla deportazione nei campi di sterminio". Gattegna prosegue: "E' utile ricordare che un nuovo clima e nuovi costruttivi rapporti si sono instaurati tra ebrei e cattolici dopo il Concilio Vaticano II: la promulgazione della dichiarazione Nostra aetate, l'allacciamento delle relazioni diplomatiche tra lo Stato di Israele e la Santa Sede, i viaggi di tre Pontefici in Israele, le visite di due Papi alla Sinagoga di Roma e infine, proprio finalizzata alle ricerche storiche sul periodo degli anni Trenta e Quaranta - scrive ancora - la costituzione della commissione bilaterale composta di esperti incaricati di studiare la nuova documentazione, non ancora conosciuta, che sta emergendo dagli archivi vaticani". "Sulla causa di beatificazione - aggiunge - procedura interna della Chiesa cattolica, gli ebrei non vogliono intervenire, anche perchè certamente i più interessati a una verifica incontrovertibile di tutto ciò che riguarda la vita e le opere del Papa sono gli stessi promotori e sostenitori della sua beatificazione. Riveste invece grande interesse per gli ebrei - spiega Renzo Gattegna - l'accertamento della verità storica su tutti i fatti avvenuti dal 1938 al 1945, periodo nel corso del quale sono stati messi in atto prima la discriminazione, poi la persecuzione e infine lo sterminio" Giunge poi l'esplicito riferimento alla fiction Rai: "Sarebbe di fondamentale importanza proseguire e completare il lungo e difficile lavoro di ricerca negli archivi, di studio e di valutazione che certamente non può essere svolto in tempi brevi, né può essere trattato con rigore scientifico da una fiction televisiva che, per sua stessa natura, è una 'finzione' o quantomeno una narrazione soggettivamente trasfigurata dall'ispirazione e dalla sensibilità degli autori". Il Presidente Gattegna conclude: "Nel corso del dibattito sorto in questi ultimi giorni sono state espresse significative convergenze nel considerare l'opera dignitosa sul piano artistico, ma volutamente e dichiaratamente agiografica della figura del protagonista e, mi permetto di segnalare, ricca di molte inesattezze storiche: su quest'ultimo aspetto è emersa una diversificata gamma di opinioni, tutte ampiamente argomentate, tanto che a questo punto, piuttosto che proseguire nel sostenere teorie contrapposte, sarebbe più utile riprendere il percorso che è stato intrapreso negli ultimi decenni".

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