Caso Meredith, tensione per Amanda e Raffaele
Prima udienza del processo di Appello sul caso della giovane uccisa a Perugia. La Knox triste e silenziosa
Solo un "ciao, come stai" a Raffaele Sollecito e un "Tutto ok?" al padre del giovane. Sono le uniche parole bisbigliate oggi in Tribunale, a Perugia, da Amanda Knox. Poi, con la mano, l'americana ha salutato la sua amica Madison mandandole un bacio. E questi sono i pochi gesti compiuti dalla ragazza accusata dell'omicidio dell'amica Meredith Kercher, uccisa a Perugia la notte del 1° novembre 2007. Era in Tribunale insieme al suo ex fidanzato, Raffaele, per la prima udienza del processo davanti alla Corte d'assise di appelo di Perugia. Amanda e Raffaele, condannati in primo grado a 26 e 25 anni di carcere, sono apparsi tristi e tesi. Soprattutto lei, quella che fino ad ora aveva alternato momenti di quasi "freddezza" ad altri di serenità. Pullover azzurro con cappuccio, un paio di pantaloni scuri, capelli corti e sfilati, per lei. Ma, soprattutto, quella tensione che tanto cozza con le dichiarazioni ottimistiche della vigilia da parte degli avvocati dei due imputati. La prima udienza è durata giusto una manciata di minuti, quanto basta per rinviare il tutto all'11 dicembre, quando ci sarà la relazione del giudice a latere Zanetti, che ripercorrerà tutta la vicenda processuale. Le eccezioni preliminari potrebbero caratterizzare l'udienza del 18 dicembre, l'ultima prima della pausa natalizia. L'ultima udienza già fissata stamani è quella del 15 gennaio 2001. A chiedere il rinvio dell'udienza è stata la difesa di Sollecito che ha prodotto un certificato medico per dimostrare la gravidanza dell'avvocato Giulia Bongiorno, incinta al sesto mese. Il procuratore generale Giancarlo Costagliola non si è opposto al rinvio pur facendo appello alla Bongiorno affinchè "consenta di fare il processo".