Cerca
Cerca
+

Wiki, Svizzera blocca il conto di Julian Assange

default_image

Secondo il sito gli Usa spiavano aziende italiane. Ancora indiscrezioni su Italia e Russia, Washington rimuove alcuni ambasciatori

Andrea Tempestini
  • a
  • a
  • a

La Svizzera aiuta la ricerca di Julian Assange bloccando il suo conto corrente. Secondo quanto dichiarano le Poste elvetiche, l'uomo - ricercato dalla polizia di tutto il mondo - avrebbe fornito "false informazioni riguardo alla sua residenza (in Svizzera) durante le procedure di apertura del conto". Il cerchio su Assange, dunque, sembra stringersi sempre di più. Intanto il sito Wikileaks ha pubblicato un pezzo con il roboante titolo: "Ecco la lista delle spese dell'impero Usa". Si parla delle attività di intelligence richieste alle ambasciate Usa da Washington sulle "infrastrutture chiave e le risorse critiche" nei Paesi ospintanti. Per quel che riguarda l'Italia, figurano Glaxo Smith Kline Spa, Para; Digibind; l'oleodotto Trans-Med. LISTA DI INFRASTRUTTURE - Insomma, secondo Wikileaks la diplomazia a stelle e strisce spiava anche le aziende italiane. Un dispaccio inviato il 18 feebbraio 2009 dal dipartimento di Stato Usa contiene la prima versione delle cosiddette "Critical Foreign Dependancies Initiative", una sorta di lista di "infrastrutture chiave" considerate dal governo Usa di importanza critica per l'America. Il dispaccio invitava chiaramente i diplomatici a "non consultare i governi ospitanti circa la richiesta" di monitoraggio, esplicitata nel National Infrastructure Protection Plan (steso per rafforzare la protezione delle risorse chiave e per "prevenire, scoraggiare, neutralizzare o attenuare gli sforzi terroristici per distruggere, paralizzare o sfruttarel, e per rafforzare la preparazione a livello nazionale e la risposta nel caso di attacco o calamità naturali"). NEL MIRINO TUTTO IL MONDO - Nella lista si legge di impianti farmaceutici, miniere per minerali rari, infrastrutture tecnologiche e per la comunicazione. Tra questi, centinaia di aziende, impianti e infrastrutture. Fuori dai confini italiani, vengono presi in considerazione il cavo sottomarino Apollo in Francia e Regno Unito, le fabbriche farmaceutiche tedesche, il gasdotto Nadym in Russia e centinaia di stiti tra Israele, Spagna e Francia, Australia e Nuova Zelanda. Sostanzialmente ovunque. L'attività di intelligence doveva essere effettuata senza consultare i Paesi ospitanti, riporta Wikileaks. ENI, EDISON E IRAN - L'Eni, riferisce in un cablo l'ambasciatore Usa in Italia David H. Thorne, ha fatto sapere di aver "trasmesso al governo Usa" la lista di tutti i progetti in Iran, "sia quelli in corso sia quelli sospesi". Mentre Edison "ci ha detto che il governo italiano sollecita l'avvio di un importante progetto in Iran". Il dispaccio in questione è stato diffuso dal quotidiano spagnolo El Pais. RAPPORTI MEDVEDEV-BERLUSCONI - Secondo quanto riportato in un cablogramma, per il presidente del Consiglio, Vladimir Putin "è il centro del potere in Russia", mentre Dimitri Medvedev è "un mero apprendista" del premier Italiano. Il Cavaliere avrebbe reso la dichiarazione durante un incontro con l'ambasciatore David H. Thorne. Palazzo Chigi ha subito smentito seccamente l'indiscrezione. Berlusconi "non ha mai pronunciato le frasi sul presidente russo Medvedev che gli vengono attribuite dalle ultime rivelazioni di Wikileaks, né ha mai tracciato paragoni, in pubblico o in privato, tra il presidente Medvedev e il primo ministro Putin. Niente di nuovo, quindi, mentre continua a impreversare il gossip fine a se stesso", prosegue la nota. "Parlano però i fatti, attraverso i tanti risultati concreti dei vertici italo-russi, compreso quello appena concluso a Sochi con la conferenza stampa congiunta dei due presidenti". TRASFERITI GLI AMBASCIATORI -  Resta comunque evidente l'imbarazzo dell'amministrazione statunitense, che si prepara a trasferire il personale delle principali ambasciate spare nel mondo. E' già cominciato il rietro di diplomatici, ufficiali militari e agenti dell'intelligence compromessi dalla fuga di notizie che ha trovato un megafono nel sito fondato da Julian ASsange. Secondo quanto riferito dal quotidiano on line The Daily Beast, le operazioni di trasferimento riguarderanno i diplomatici identificati con nome e incarico nel file che hanno espresso giudizi molto critici sui leader dei governi locali.

Dai blog