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Horst P. Horst, luci ed ombre in scena a Lucca

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Esposizione di 50 immagini tra i suoi successi: rivive il mito dell'illusionista della fotografia di moda che plasma le forme con la luce

Andrea Tempestini
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Il dibattito che vuole moda e arte alle volte membri della stessa famiglia e altre nient'altro che parenti alla lontana è costantemente acceso.  Troppo effimera per molti la moda ha infatti poco a che vedere con l'arte, ma poi spuntano fotografi dal talento eccezionale, uomini che, con la macchina fotografica in mano, sono stati in grado di attirare più attenzioni del pifferaio magico con il suo strumento fatato e allora i dubbi dei più critici finiscono, i muri crollano, le resistenze si ammorbidiscono. Il Lucca Digital Photo  Fest, nella sua edizione 2010 ne offre un'ulteriore dimostrazione,  celebrando  con una mostra fotografica curata da Enrico Stefanelli uno di questi mostri sacri della fotografia di moda (ma non solo), Horst P. Horst,  che alla fashion industry  ha regalato il suo tocco vagamente surrealista e onirico – dovuto in parte all'amicizia con Salvador Dalì e Man Ray-  modificando irreversibilmente  l'immagine della couture e la storia del costume dei primi decenni del ‘900. La sua vision illuminata e per certi versi all'avanguardia viene oggi raccontata dalle 50 immagini scelte per “Horst P. Horst”, l'esposizione attualmente in scena al Palazzo Ducale realizzata in collaborazione con la Staley-Wise Gallery di New York, che comprende scatti di moda, nudi e ritratti oltre a stampe vintage e platino tanto rare da non essere mai state presentate prima in Europa. Niente foto posate per dar risalto esclusivamente al vestito, la moda secondo Horst P. Horst è qualcosa di più profondo, più ampio e decisamente  più artistico. Horst P. Horst più che un fotografo era un mago, una sorta di illusionista dell'obiettivo capace di modificare gli oggetti a suo piacimento con il solo studio delle luci, di dare l'apparenza di ciò che non era con un semplice uso del chiaro scuro, di trasformare  le modelle in statue di marmo con un singolo scatto.   Non sorprende quindi che un personaggio difficile come Coco Chanel desiderasse essere baciata esclusivamente  dal suo obiettivo.  Con una passione per l'architettura – si era trasferito da Weimar, paese di origine, a Parigi per studiare da Le Corbusier – i suoi primi passi nella fotografia di moda li guidò quasi per caso George Hoyningen-Huene, barone russo allora a capo dei fotografi dell'edizione francese di Vogue, che, mentore prima  e amante poi, lo introdusse nella redazione della storica rivista, dove rimase per diversi anni prima di iniziare una collaborazione con Condé Nast a New York.  Horst P. Horst che ha visto il mondo della moda evolversi e svilupparsi tra i due conflitti mondiali ha contribuito attivamente  a fare della fotografia di moda quella che è oggi, influenzando i nomi più grandi del settore –basti pensare a Bruce Weber -  e regalando al mondo pezzi d'arte  come lo storico “Mainbocher Corset”, un'immagine che ancora oggi ispira e condiziona artisti e fotografi in tutto il mondo. di Donatella Perrone

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