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L'ultima di Wikileaks: Assange nel presepe

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Il papà del sito pirata tra i personaggi dell'anno: ora sbarca tra le creazioni natalizie dei vicoli di Napoli. La sua statuina costa 130 euro

Giulio Bucchi
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L'anno sta finendo e iniziano a circolare, tra alberi di Natale e shopping selvaggio, le tradizionali classifiche sui personaggi più famosi degli ultimi dodici mesi. Riviste, televisioni, quotidiani: i media fanno a gara per scovare l'uomo dell'anno. Ma c'è un indicatore infallibile per capire chi è in testa alle preferenze, un indicatore tutto italiano, che quest'anno regala una vera sorpresa. Invece di leggere i sondaggi e rileggere i giornali di tutto l'anno, basta entrare nel dedalo di vicoli del centro storico di Napoli per scoprire che un personaggio è veramente importante e conosciuto soltanto se ha una sua statuina nell'esuberante presepe partenopeo. Oltre ai personaggi fissi della tradizione religiosa, insieme ai volti più noti, dallo spettacolo alla politica, quest'anno la vera sorpresa è trovare nella bottega di un maestro pastoraio di San Gregorio Armeno una statuina in terracotta di Julian Assange, il controverso Mr. Wikileaks. Julian Assange è ritratto nel suo consueto completo grigio e porta con sé un inconfondibile pc portatile col logo di “Wikileaks”. Sui banchi dove ancora campeggiano gloriose le statuine di Maradona, arriva anche quella dell'uomo-hacker che ha scombussolato le diplomazie del mondo – e anche il prezzo della statuina non è per tutte le tasche: 130 euro. Finora è un pezzo unico, ma la sua foto ha fatto il giro del mondo e certamente saranno prodotti altri esemplari. Assange uomo dell'anno? Sicuramente Assange ha scatenato una eco mondiale, che va oltre la diffusione di ambigue informazioni segrete. Wikileaks è un fenomeno mediatico, che tuttavia si è già connotato in chiave personale. Infatti oggi vale l'equazione Wikileaks = Assange. Così l'hacker australiano è diventato lui il centro dell'attenzione: una biografia costellata di reati informatici, poi i recenti, presunti, scandali sessuali e infine un dissenso proprio all'interno di Wikileaks che aveva già condotto ad una “scissione” di molti esponenti in segno di protesta contro il protagonismo di Assange. La ricerca di una presunta verità si accompagna alla ricerca di un'indubbia notorietà e non si capisce bene cosa venga prima. Figurare nel presepe napoletano è un segno di riconoscimento pubblico. Però l'obiettivo di Assange, aspirante rivoluzionario online che confondeva gossip e politica, non era propriamente quello di finire tra un bue e un asino. Lui preferirebbe figurare insieme agli uomini più importanti del 2010. Per ora dovrà accontentarsi della compagnia di altri detenuti. Gabriele Cazzulini

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