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Silvio e Casini più vicini: così Fli si scopre isolato

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Berlusconi a Milano: "Spero che i finiani tornino da noi". E Casini: "Non credo al terzo polo". Le colombe chiedono la tregua ma Fini dice no

Giulio Bucchi
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"Non c'è spazio per un terzo polo. O si sta con noi del Pdl, o contro e insieme alla sinistra". Taglia corto Silvio Berlusconi, arrivato in mattinata a Milano per visitare il popolo del centrodestra, sceso in piazza coi gazebo. "Siamo avanti nel bipolarismo, chi vota contro la maggioranza crea una prospettiva politica che non ha futuro", avvisa i finiani indecisi. Poi, però, il Cavaliere lancia loro un salvagente in vista del voto di fiducia del 14 dicembre: "Spero che molti di loro cambino idea e ci ripensino per potersi poi guardare allo specchio senza vergognarsi". "Penso che lunedì - ha continuato - chi è stato eletto sotto il simbolo Pdl e la scritta Berlusconi Presidente, dovrebbe fare una riflessione profonda se vale la pena di tradire il mandato ricevuto dagli elettori e di consegnare l'Italia alla crisi". Nel pomeriggio, però, ecco la risposta perentoria di Fini e dei suoi, attraverso il sito di Farefuturo: "Nessuna trattativa. E' un dovere civico. E patriottico. Perché l'Italia ha bisogno di altro. Ha bisogno di fare finalmente un passo avanti. Ed entrare nel futuro". Scrive Filippo Rossi, ma è il pensiero dell'ex delfino di Almirante, anche se forse dietro di lui il gruppo si sta assottigliando sempre più. Mossa pesante, che contribuisce ad isolare ancora di più Fini. Da un lato, infatti, un manipoli di futuristi si smarca dalla linea del leader chiedendo con una lettera la tregua con Berlusconi. Dall'altra perché lo stesso possibile alleato terzopolista, Pierferdinando Casini, sembra fare un passo verso il Cavaliere. FINI SFIDUCIA - Il Presidente della Camera però smentisce tutto e, da Genova, assicura che "Futuro e libertà voterà compatto per la sfiducia al Governo sia alla Camera che al Senato. Sono sicuro che non ci divideremo - ha proseguito il leader di Fli - perchè si tratta di deputati e senatori che hanno fatto una scelta collegata a una certa idea del centrodestra. Una scelta basata sulla volontà di migliorare le condizioni di vita del nostro Paese e di dare un contributo qualitativo alla politica. Nessuno lo ha fatto per interesse - ha aggiunto Fini - per interesse si rimane altrove, è una scelta di carattere ideale". CASINI VICINO: Da Benevento il leader dell'Udc Pierferdinando Casini dice "basta alla politica degli spot", quella del governo e dell'opposizione. Nega la fiducia a Berlusconi poi però spiega: "La crisi del Pdl da un lato e del Partito Democratico dall'altro, ci incoraggia a creare un'alternativa che non significa dare vita al famoso "Terzo Polo" a cui credo poco. Noi stiamo lavorando per incrementare la qualità della proposta politica". Come dire: dopo il 14 dicembre si vedrà... LA LETTERA - E intanto spunta una lettera firmata da 16 parlamentari di Futuro e Libertà (6) e Pdl (10) in cui si chiede una tregua tra Berlusconi e Fini: "E' nostra convinzione che si debba procedere, una volta acquisita la disponibilit… di Berlusconi e di Fini, ad avviare un confronto sui contenuti di questo documento, superando lo scoglio del voto di fiducia attraverso la non partecipazione dei parlamentari di Futuro e Libertà al voto del 14 dicembre". Oltre all'astensione, gli onorevoli chiedono "tre tavoli di maggioranza» per discutere dei «temi della riforma costituzionale ed elettorale, sulle materie economiche e fiscali e su una nuova possibile articolazione del centrodestra". Alla lettera, promossa da Andrea Augello (Pdl) e Silvano Moffa (Fli), hanno aderito tra gli altri Gianpiero Catone, Carmine Patarino, Catia Polidori, Maria Grazia Siliquini e il senatore Egidio Digilio per Fli e Andrea Augello, Bruno Murgia , Marcello De Angelis, Barbara Saltamartini, Laura Allegrini. "Abbiamo ritenuto - si legge - fosse nostro dovere di classe dirigente non rimanere spettatori di una pericolosa escalation, dando invece vita ad un estremo tentativo di mediazione". I TRE PUNTI - Tre i punti programmatici posti come condizione dai firmatari, tutti ricalcati su quelli di Fini: la riforma elettorale (con preferenze e premio di maggioranza in favore della coalizione vincente che ottenga almeno il 40% dei suffragi), concertazione socio-economica e superamento del clima di scontro e di polemica, con riconoscimento di Fli come "terza gamba" della coalizione e patto federativo". Esplicita, poi, la prospettiva di allargamento della maggioranza all'Udc di Casini. CALDEROLI CONTRO FLI - Il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli si schiera nettamente contro il partito di Fini e accusa: "I futuristi l'appello lo devono fare a Fini e a loro stessi, perchè il dialogo lo si può fare con chi non chiede la sfiducia. O ritirano tutti la mozione oppure i singoli tolgono la loro firma. Diversamente, si va alla conta e con la conta in Aula ci sarà la fiducia. Poi si faranno i conti con tutti. Soprattutto con gli elettori". LE PROSPETTIVE - Sereno e di buon umore (dopo aver tenuto un breve comizio in via Torino, a due passi da piazza Duomo, accompagnato dal ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla, Berlusconi ha fatto un salto al rinomato negozio di enogastronomia Peck, uno dei simboli di MilanO), il Cavaliere ha avvertito gli aficionados e i troppo ottimisti: "Avremo la fiducia ma i numeri saranno inferiori rispetto al passato e quindi sarà più difficile governare, sarà più difficile far approvare dal Parlamento le leggi proposte dal governo. Comunque credo che andremo avanti lo stesso".

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