Cerca
Logo
Cerca
+

"Jolly Amaranto" verso l'Egitto. Salvi i 16 italiani

default_image

Verso la salvezza il portacontainer italiano in avaria nel Mediterraneo. A bordo anche il cane mascotte Athos

domenico d'alessandro
  • a
  • a
  • a

E' stata finalmente raggiunta ed agganciata dal rimorchiatore Simoon la portacontainer italiana Jolly Amaranto che da due giorni era in balia delle onde, con il motore in avaria, al largo delle coste egiziane nel Mediterraneo. Sta dunque per concludersi la brutta avventura dei 16 marinai italiani e degli altri 5 membri dell'equipaggio della nave, che sarà trainata nel porto di Alessandria d'Egitto. I soccorritori sarebbero dovuti arrivare nella zona già ieri sera ma il maltempo, con onde che hanno raggiunto i 10 metri di altezza, li ha fatti tardare di alcune ore. Adesso anche le condizioni meteo sono sensibilmente migliorate e già in serata la portcontainer della compagnia genovese Messina dovrebbe raggiungere la terra ferma. I marinai a bordo, che in attesa dei soccorsi avevano tentato inutilmente di riparare il motore della nave nella sala macchine, sono provati dalla stanchezza e dalla paura ma stanno tutti bene. Sta bene anche Athos, il cane mascotte della ciurma. ALLARME IN MARE - La "Jolly Amaranto" aveva chiamato soccorso verso le 11.40 di sabato mattina mentre si trovava a 50 miglia a Nord delle coste egiziane. Destava forte preoccupazione, infatti, un'avaria ai motori. La nave, partita da Genova e diretta ad Alessandria d'Egitto - dopo una sosta a Malta - ha perso in mare otto o dieci container. SITUAZIONE DRAMMATICA - Fonti delle Capitanerie di Porto avevano smentito un possibile affondamento della nave, ma la situazione era comunque complessa: "Abbiamo chiesto l'intervento dei rimorchiatori - aveva detto il comandante Gatto di Chiavari - La situazione a bordo è drammatica. I motori sono in avaria e la nave è in balìa del mare. Gli elicotteri non possono venirci a salvare perchè il vento tira troppo forte". Secondo i membri dell'equipaggio, il vento provocava sbadamenti anche di 30-40 gradi, provocando la caduta in mare di parte del carico.

Dai blog