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Il Cavaliere: "I magistrati hanno protetto Fini". Ma poi arriva la smentita

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"Ddl, intercettazioni, Anm difende Gianfranco". Il leader Fli: "Barzelletta". Poi il Premier: "Tutto falso"

Andrea Tempestini
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Una giornata di feroci polemiche, poi la smentita. "L'Anm ha garantito protezione a Fini e ai suoi uomini", era la frase attribuita al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, pronunciata dopo un pranzo con gli europarlamentari del Pdl e del Ppe. Il premier avrebbe proseguito: "Fini dal canto suo ha dato assicurazione che fin quando ci sarà lui nel ruolo di presidente della Camera non verrà fatta alcuna legge contro i magistrati. E, infatti, la legge sulle intercettazioni si è arenata alla Camera dopo l'incontro tra il leader futurista e i rappresentanti dell'Associazione Nazionale Magistrati". Berlusconi, secondo alcuni testimoni, avrebbe poi sostenuto che il presidente dell'Anm, Luca Palamara, ha consegnato quattro emendamenti a Giulia Bongiorno, presidente della Commissione Giustizia della Camera e fedelissima di Fini. Nel tardo pomeriggio, però, è arrivata la smentita dallo stesso Silvio Berlusconi. LA REPLICA DEL LEADER FUTURISTA - Gianfranco Fini ha commentato subito dopo le agenzie con le parole di Berlusconi, non attendendo la sua smentita. Quella del Cavaliere, secondo il leader Fli, "è una delle barzellette del vasto repertorio di Silvio Berlusconi...".   Fini ha poi aggiunto: "Mi auguro che il presidente Berlusconi abbia modo di smentire le dichiarazioni attribuitegli in merito al fatto che il Presidente dell'Anm, Luca Palamara, mi avrebbe consegnato quattro emendamenti al Ddl intercettazioni. Se così non fosse si lascerebbero in circolazione notizie ridicole ed avulse della realtà". "GIANFRANCO DESTINATO A SPARIRE" - Ma le parole al vetriolo riservate, secondo le agenzie poi smentite, da Silvio a Gianfranco non sono certo esaurite. "Fini si è portato in un'area di non voto, un'area che non esiste ed è destinato a sparire", questo il giudizio tranchant su Fli, movimento politico che già inizia a zoppicare. "I cattolici moderati - avrebbe poi spiegato - non possono votare per Fini. Noi andremo in campagna elettorale a spiegare quello che è successo quando la gente capirà ancora di più quanto Fini sia destinato a sparire". "ALLARGARE LA MAGGIORANZA" - Berlusconi avrebbe poi allargato le prospettive del suo discorso: "La crisi politica che si è determinata è causata dal fatto che l'opposizione mi vede come un ostacolo per ritornare al potere". Poi la battuta: "Per loro un attacco al giorno leva il Berlusca di torno. Quanti attacchi ho ricevuto...di tutto, di più". Ma il governo, per il leader del Pdl, "è uscito rafforzato dalla prova della fiducia alla Camera". Ma ora "se vogliamo fare le riforme dobbiamo allargare la maggioranza". Il premier si è detto convinto che ci saranno diversi esponenti di Fli e delle altre forze parlamentari che voteranno a favore dell'esecutivo. Tra il ventaglio di riforme in cantiere snocciolate da Berlusconi, quella della giustizia, della riforma tributaria e, ultima ma non ultima, quella delle intercettazioni. Il Premier ha poi escluso qualunque forma di "calciomercato" in Parlamento: nessuno dei "nuovi arrivi" diventerà sottosegretario oppure ministro, bensì dovranno accontentarsi solo di un posto in lista. ETA' PENSIONABILE - Berlusconi avrebbe dunque spiegato agli eurodeputati del Pdl che "l'Italia è sulla linea di chi avanza  una proposta europea per l'innalzamento dell'età pensionabile. In questo modo uesto il ragionamento sarebbe l'Europa e non singoli Stati a decidere sulla possibilità di innalzare l'età pensionabile". Su tutto questo discorso, nel pomeriggio, è però arrivata la smentita ufficiale da parte dello stesso Premier.

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