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Yara, ascoltata la madre. Ora si lavora su identikit

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Le ricerche proseguono a rilento a causa del maltempo. L'aiuto della Svizzera

Cristina Dei Poli
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In merito alle ricerche della ragazza scomparsa da quasi un mese da Brembate Sopra non si registrano grandi novità. Le ricerche, infatti, procedono a rilento anche a causa del maltempo che sta colpendo il territorio. Nel frattempo si riascoltano le testimonianze e si cerca di disegnare un identikit. LA MAMMA AI CARABINIERI - La madre di Yara Gambirasio è stata sentita ancora una volta martedì mattina dai carabinieri che indagano sulla scomparsa della ragazza. Maura Panarese era già stata ascoltata ieri e un ulteriore colloquio dovrebbe avvenire a breve in compagnia anche della figlia maggiore Keba, 15 anni. Al centro dei colloqui, alcuni chiarimenti sull'uscita di casa di Yara la sera della scomparsa: si tratta di chiarire se era previsto che la ragazza andasse in palestra oppure se l'uscita fosse stata decisa all'ultimo istante. Una questione sulla quale sono state date versioni contraddittorie. IDENTIKIT GRAZIE AI TESTIMONI -  Intanto pare che gli investigatori stiano incrociando una serie di descrizioni fornite da vari testimoni. Non ci sono ancora gli elementi di un vero identikit, ma si tratta per il momento di verificare se alcuni dettagli coincidono. AIUTO DALLA SVIZZERA - Si è avuta in queste ore la conferma che la ricerca di Yara è stata estesa in Svizzera: il sito internet e la pagina Facebook della fondazione SwissMissing dedicata alle persone scomparse hanno pubblicato un annuncio per le ricerche della ragazza "su specifica richiesta delle autorità di polizia italiane".

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