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Pacchi-bomba a Roma, cileno perde due dita

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Attentati anarchici alle ambasciate di Cile e Svizzera: i due feriti non sono in pericolo di vita

Giulio Bucchi
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Ha perso due dita della mano sinistra il dipendente dell'ambasciata cilena ferito lo scorso 23 dicembre dall'esplosione di un pacco-bomba a Roma. Nelle stesse ore, un dipendente dell'ambasciata svizzera ha riportato altre ferite in un secondo attentato, rivendicato come il primo da una sigla anarchica. "I due dipendenti delle ambasciate cilena e svizzera non sono al momento in pericolo di vita - si legge nel bollettino medico del Policlinico Umberto I -. Le conseguenze sono state più gravi per il signor Cesar Mella, della ambasciata cilena". L'uomo ha subito "una gravissima lesione da scoppio a carico della mano sinistra con fratture multiple e vasta lesione dei tessuti molli", che ha portato all'amputazione di due dita. Andreas Clemens, il dipendente dell'ambasciata svizzera rimasto ferito, ha invece riportato "numerose fratture del polso e di tutte le falangi oltre a lesioni delle parti molli del palmo", oltre a "lesioni di modesta entità a carico delle braccia, del torace e del viso che sono state pulite e medicate".

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