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Bagnasco: "Attoniti per intolleranza"

Presidente della Cei parla delle violenze religiose subite dai cristiani: "Discriminati perché parlano di uguaglianza?"

Andrea Tempestini
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"Insieme al Santo Padre Benedetto XVI siamo attoniti davanti all'intolleranza religiosa e a tanta violenza, e ci chiediamo addolorati: perché"?. Questo l'interrogativo che si è posto l'arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinal Angelo Bagnasco, stamani nel corso dell'omelia per la messa dell'Epifania nella messa di San Lorenzo. Non si tratta di una "domanda retorica e non nasconde nessun desiderio di rivalsa", ha continuato il porporato,  ma "è sincera e nasce dal sangue di tanti cristiani, dalle loro sofferenze e dà voce al brivido interrogativo che sale da tante parti della terra: perchè?". COMUNITA' EUROPEA - Bagnasco ha poi auspicato un intervento dell'Europa: "La comunità internazionale, a cominciare dall'Europa, faccia sentire una voce forte e una parola chiara perchè il diritto alla libertà religiosa sia osservato ovunque senza eccezioni". Il porporato ha poi invitato i cristiani "a pregare per i persecutori, perchè aprano gli occhi alla luce. Preghiamo per le anime dei defunti per i loro familiari nel dolore, per tutti i cristiani che in tante regioni del mondo ci danno l'esempio" perché "non possiamo, non vogliamo rimanere insensibili". "NON ARROGANTI MA LUMINOSI" - Poco prima il cardinale aveva invitato i fedeli ad "essere missionari del Vangelo" perché "non si tratta di essere arroganti ma luminosi. L'esempio di tanti nostri fratelli nella fede, che rischiano e danno la vita per Gesù e la Chiesa", ha affermato, "ci scuota dal torpore delle cose facili, dalla tiepidezza sempre alle porte, dalla facilità indolente di seguire la corrente del mondo". "DIGNITA' E UGUAGLIANZA" - I cristiani nel mondo sono perseguitati perchè parlano di "dignità, di uguaglianza, di libertà di coscienza, di Stato di diritto": è un altro passo dell'omelia del cardinal Bagnasco. "Forse", si è domandato il porporato cercando le motivazioni delle persecuzioni", i cristiani sono discriminati e perseguitati proprio perchè, in nome di Cristo, parlano di dignità e di uguaglianza di ogni persona, uomo o donna che sia? Di libertà di coscienza? Perchè predicano l'amore anche verso coloro che si pongono come nemici? Perchè parlano di perdono, rifiutano la violenza e operano come costruttori di pace? Perché predicano la giustizia e lo Stato di diritto? Forse è per questo che qualcuno li giudica pericolosi e inaccettabili, oggetto di intolleranza, meritevoli di persecuzione e di morte?".

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