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Faenza moria di tortore: ipotesi "fine del mondo"

Continua il misterioso fenomeno che ora colpisce anche l'Italia, dopo Usa e Svezia

Cristina Dei Poli
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Accertamenti sono in corso sulla misteriosa moria di tortore verificatasi nei giorni scorsi in Romagna, in particolare a Faenza, in provincia di Ravenna. LA STRAGE DI TORTORE - Almeno 400 esemplari sono stati trovati nei giorni successivi a Capodanno sulle strade, in qualche parco e nel centro abitato faentino. Sono state disposte analisi di carattere sanitario per accertare le cause di queste morti e per capire se siano dovute a un fatto ambientale localizzato, a un virus, ad avvelenamento o altro. L'INDAGINE SCIENTIFICA - La notizia dei primi ritrovamenti di carcasse di tortore è apparsa sulla stampa locale qualche giorno fa. Le autorità sanitarie locali hanno allora affidato ai laboratori di Lugo (Ravenna) dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell'Emilia Romagna la ricerca delle cause di questa singolare moria. Gli accertamenti a Lugo sono coordinati in questi giorni dal dottor Matteo Frasnelli e sono di carattere biologico, batteriologico, tossicologico e alimentare. Si sta lavorando ad ampio spettro - ha spiegato Frasnelli all'Agi - per accertare sia la presenza di virus o batteri ma anche di eventuali sostanze velenose come alcuni tipi di pesticidi. E i primi risultati si potrebbero avere già nelle prossime ore. Gli analisti dell'Istituto Zooprofilattico di Lugo non escludono tuttavia nemmeno la possibilità che, in base ad alcune evenienze scientifiche recenti, la strage delle tortore possa essere in qualche modo legata all'alimentazione, cioè all'ingestione di qualche elemento - come ad esempio i semi di girasole - che se assunto da solo, in particolare in inverno, darebbe luogo a effetti collaterali gravi capaci anche di portare alla morte. NESSUN LEGAMI CON USA E SVEZIA - Sembra comunque di capire che non esistano particolari ragioni d'allarme e che, secondo gli esperti di casa nostra, non ci sono al momento elementi che permettano di collegare quanto è avvenuto in questi giorni a Faenza con episodi analoghi in altre parti del mondo come la Louisiana e la Svezia. IL CASO AMERICANO - E continua il giallo negli Stati Uniti per le migliaia di uccelli ritrovati morti senza alcuna apparenti motivo: dopo i quasi 5.000 merli sterminati in Arkansas, i 500 in Louisiana, oggi è stata la volta del Kentucky, dove sono stati trovati centinaia di altri merli morti. Le cause più probabili secondo i veterinari sarebbero le condizioni atmosferiche ed eventi naturali. Le vittime della strana epidemia. Gli animali morti sono ormai più di tre milioni in tutto il paese, e dilagano le interpretazioni apocalittiche tra chi teme anche la fine del mondo.

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