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Napolitano all'assalto di Lega e Governo

Dopo le polemiche con Bossi, il Capo dello Stato torna a pungere: "Nord sappia come divenne Italia". Poi su Battisti: "Politica debole"

Andrea Tempestini
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Giorgio Napolitano rincara la dose.  Il Capo dello Stato torna a difendere l'Unità d'Italia e a chiedere la fine di polemiche e divisioni, e ad attaccare indirettamente la Lega Nord. Il riferimento al partito di Bossi e alle polemiche degli ultimi giorni viene reso esplicito quando il Capo dello Stato ha affermato che la "strada per il federalismo è negli articoli della Costituzione". "NELLA COSTITUZIONE PRINCIPI INDISPENSABILI" - Secondo il Presidente, infatti, "è nei principi del Testo che possiamo trovare la strada anche per portare avanti innovazioni indispensabili come quelle disegnate nell'articolo 9 che, già più di 70 anni fa or sono, legò l'unità e l'indivisibilità della repubblica al riconoscimento e promozione delle autonomie regionali e locali, innovazioni definite concretamente più di recente nel nuovo titolo quinto della Carta". "COMBATTO CONTRO LE DIVISIONI" - Napolitano è poi intervenuto direttamente sulle polemiche di venerdi: "Le mie parole sul Tricolore e sul 150° anniversario dell'unità hanno avuto una qualche eco nel paese, sono state ben comprese e hanno suscitato reazioni largamente costruttive: è mio compito e dovere reagire affinchè non ci siano divisioni nel paese in una fase in cui l'Italia ha bisogno di coesione e di slancio per reggere le sfide complesse e impegnative che abbiamo davanti". "AVERE COSCIENZA PROPRIE RADICI" - "Spero che in altre parti del Paese, a Milano, a Venezia, a Verona, si ripetano iniziative come questa affinchè queste parti del Paese sappiano come divennero italiane". Napolitano aveva riaperto così, in mattinata, il giorno successivo alle polemiche a distanza tra il Capo dello Stato e il leader leghista Umberto Bossi.   BATTISTI, "POLITICA DEBOLE" - Il mirino del Capo dello Stato si è poi spostato sull'affaire Cesare Battisti, e anche in questo caso le parole di Napolitano nascondevano una (non troppo) velata vis polemica.  Per il Presidente della Repubblica la politica italiana "è apparsa un po' debole nel trasmettere agli altri Paesi, in primis lo stesso Brasile, le motivazioni per cui il terrorista Battisti deve tornare in Italia. Alla nostra politica e halla nostra culutra", ha proseguito Napolitano", è mancato qualcosa per trasmettere e far capire davvero il senso di ciò che accadde in quegli anni tormentosi del terrorismo". Napolitano ha poi ammesso: "Anche a paesi amici non siamo riusciti a far comprendere la gravità del terrorismo".

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