"Sì al referendum sul legittimo impedimento"
La Consulta accoglie la richiesta dell'Idv: al voto solo nel caso in cui la Corte Costituzionale lo approvi. Ok anche su acqua e nucleare
La Corte Costituzionale ha accolto la richiesta dell'Italia dei Valori di organizzare un referendum sul legittimo impedimento, nel caso in cui questo dovesse essere considerato costituzionale dalla stessa Consulta (la decisione è attesa nella giornata di giovedì). Il quesito referendario, promosso dal partito guidato da Antonio Di Pietro, sarebbe il seguente: "Volete voi che sia abrogata la legge del 7 aprile 2010, n. 51, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 81 dell'8 aprile 2010, recante Disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza?". La consultazione popolare potrebbe essere calendarizzata, con tutta probabilità, nella prossima primavera. Sul legittimo impedimento si era espresso, nel primo pomeriggio di mercoledì, anche il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. L'ATTACCO DI DI PIETRO - Il numero uno dell'Idv aveva affermato: "Abbiamo raccolto le firme sul legittimo impedimento perchè, a prescindere dalla valutazione se questa legge che Berlusconi si è fatto fare per la terza volta per non farsi processare sia legittima o meno, la riteniamo comunque immorale, ingiusta, iniqua, perchè lui si autoproclama diverso dagli altri. Per questa ragione abbiamo chiesto l'autorizzazione che i cittadini con un referendum possano dire che la legge possa essere uguale per tutti in un Paese civile". ALTRE DECISIONI DELLA CONSULTA - Oltre alla decisione sul legittimo impedimento, la Corte Costituzionale si è espressa su altri possibili quesiti referendari. Sono dunque stati dichiarati ammissibili due referendum sull'acqua (il primo, sulle "modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica"; il secondo, sulla "determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale investito") e un referendum sul nucleare (circa le "nuove centrali per la produzione di energia nucleare"). Due i no della Consulta: non ammissibili i quesiti sul "servizio idrico integrato: forme di gestione e procedure di affidamento in materia di risorse idriche" e sulle "norme limitatrici della gestione pubblica del servizio idrico".