Macrì da non credere: "Non ho mai visto Ruby"
La escort parla al TgLa7 dopo essere stata sentita dai pm di Milano e dice il contrario di quanto affermato da Santoro
Parla ancora, questa volta al TgLa7, Nadia Macrì. E quella che sembrava il peggior nemico del premier Berlusconi - specie dopo le parole rilasciate ad Annozero - si rivela una teste della difesa del Cavaliere. Sulla cui attendibilità, però, restano ancora dubbi. "C'era il 24 aprile ad Arcore?", le chiede la giornalista. Lei risponde: "Sì... cioè no, no, sono un po' stanca". Dopo un iniziale rifiuto, la escort accetta di rispondere in un modo più "argomentato": "Non posso dire le date, ma io c'ero ad Arcore. E non ho mai incontrato Ruby, non l'ho mai detto. Ad Annozero ho detto di aver visto una ragazza che le assomigliava, ma non ho mai detto che era sicuramente lei". Poi ha aggiunto: "Ad Arcore ci sono stata tre volte. I magistrati me l'hanno confermato, ma non posso dire le date precise perché è un segreto". I dati certi, al momento, sono due: la Macrì è stata nella villa del Presidente a maggio, ma soprattutto è una teste ben poco attendibile. L'INTERROGATORIO - Un'ora e mezza. Tanto è durato l'interrogatorio della Macrì nell'ufficio del pm Antonio Sangermano. Un colloquio svolto nel più completo riserbo: per molti minuti i giornalisti sono stati tenuti all'oscuro del luogo in cui sarebbe avvenuto l'incontro. Un momento importante per tutta l'inchiesta: Sangermano voleva infatti confermare o smentire l'attendibilità della escort. Lo scetticismo nei confronti della ragazza, infatti, era cresciuto in queste ultime ore. "Non la conosco, ma credo sia una mitomane", aveva commentato Lele Mora. Una perplessità condivisa dagli stessi pm, che già avevano interrogato la ragazza per 5 ore lo scorso venerdì. Tutta da chiarire la presenza della Macrì o meno ad Arcore nel corso della notte in cui Ruby era ospite del premier. Mentre nella controversa intervista di 'Annozero', la escort ha detto di essere stata ad Arcore nella notte tra il 24 e il 25 aprile, nelle intercettazioni non c'è nessuna traccia della sua presenza. La Macrì avrebbe inoltre portato in Procura "nuove prove" che confermerebbero i suoi racconti su soldi e regali ricevuti da parte di Berlusconi. A sostenere le sue tesi anche il suo fidanzato Francesco Cagliari, che da qualche settimana la ospita a Modena. Per l'intervista ad 'Annozero' "né lei né io abbiamo preso soldi". La Macrì avrebbe portato ai pm anche una borsa lussuosa, che non riuscivano più "a trovare perché l'aveva presa per sbaglio sua sorella e che è stata riconsegnata solo ieri in tarda serata", ha spiegato lo stesso Cagliari. TESTIMONE INAFFIDABILE - Crescono però i dubbi sull'attendibilità della testimone, anche da parte degli inquirenti. Intervistata giovedì ad 'Annozero', la Macrì aveva detto di essere andata insieme all'agente Mora ad Arcore, nella villa del premier. "Non è vero - ribadisce Mora -, credo che si sia sognata tante cose. La mamma dice che è pazza. Io credo che sia una mitomane che ha bisogno di farsi pubblicità". Un'accusa avanzata anche dall'ex marito della escort, che parlava di regali da Berlusconi: "Quel gioiello gliel'ho preso io nel 2007. E anche il foulard di Marinella è un mio dono". GIALLO SULLO SCATTO - Festini a luci rosse tra il 24 e il 25 aprile scorsi e lauta ricompensa dal Cavaliere a lei e a Ruby, questa l'accusa esplicita della Macrì a Berlusconi rilasciata in tv sul programma di Michele Santoro. Anche i pm, però, storcono il naso. "Sono tranquilla con la mia coscienza e ho detto la verita", ribadisce lei, anche se c'è un altro particolare, in apparenza di poco conto, che incrina la sua posizione. Sempre ad 'Annozero', ha mostrato una fotografia di Silvio Berlusconi spacciandola per dono personale del premier, simbolo di una certa intimità. Peccato che sia una delle tante foto istituzionali che il presidente del Consiglio è solito inviare ad ammiratori e sostenitori. Un po' poco, come 'prova evidente'.