Rivolta anti-Mubarak in Egitto: violenti scontri con la polizia, quattro morti
La popolazione in strada chiede misure contro la povertà. Agitazioni anche ad Alessandria e in Libano
Le proteste di migliaia di persone in Egitto si sono trasformate in violenza, con la morte di quattro persone. Tra le vittime ci sarebbe anche un agente di polizia del Cairo: l'uomo, caduto a terra è stato calpestato e travolto dalla folla. Altre due persone sono morte a Suez. Si tratta del culmine drammatico della giornata, che si è infiammata dopo che la polizia ha deciso di lanciare gas lacrimogeni e sparare con gli idranti sulla folla. ESCALATION DI VIOLENZA - I dimostranti del Cairo hanno risposto alle misure delle forze dell'ordine lanciando sassi e attacando il camion. La reazione della polizia non si è fatta attendere: i manifestanti sono stati picchiati con manganelli, dopo il loro tentativo di rompere i cordoni per raggiungere gli altri dimostranti nel centro, a piazza Tahrir. Finora, il bilancio della manifestazione è di alcuni i feriti anche tra i poliziotti e di circa venti arrestati tra i dimostranti, alcuni dei quali hanno tentato di prendere d'assalto il parlamento egiziano. COME IN TUNISIA - Nel frattempo proseguono proseguono le agitazioni, nate attraverso il tam tam di social network come Facebook e Twitter, e sostenute da esponenti della società civile e dell'opposizione, come Mohamed ElBaradei, ex direttore dell'Agenzia internazionale per l'Energia Atomica (Aiea). I manifestanti stanno intonando slogan come "Lunga vita alla Tunisia libera", "La Tunisia è la soluzione" e contestando il presidente Hosni Mumbarak, al governo dal 1981. I circa 15mila manifestanti egiziani chiedono un maggiore impegno del governo nella lotta alla povertà. Quella in corso è la più grande dimostrazione in Egitto da anni, nonché la terza rivolta internazionale di questi giorni dopo quelle che hanno scosso Tunisia, Algeria e Albania. LA RIVOLTA DEI BEDUINI - Anche ad Alessandria d'Egitto in migliaia di persone stanno marciando in quello che è stato definito 'Il giorno della rabbia'. Ma il fatto più curioso è che la vivace giornata del Cairo ha suscitato anche la simpatia dei beduini della penisola del Sinai. Diversi componenti della tribù del villaggio di al-Mahdiya ha infatti organizzato una marcia a Rafah, città sul confine tra Egitto e striscia di Gaza, in solidarietà con i manifestanti del Cairo. COLPITO PURE IL LIBANO - Anche il Medio Oriente non è rimasto immune all'ondata di rivolte. E' infatti di 20 feriti il bilancio delle violenze avvenute oggi a Tripoli, nel nord del Libano, tra i manifestanti a favore del primo ministro Rafiq al-Hariri e le forze di sicurezza. Lo ha reso noto una fonte medica locale citata dalla tv araba 'al-Jazeera'. Nel corso della manifestazione di oggi è stata data alle fiamme una vettura della tv qatariota, è stato assaltato un palazzo dove si erano rifugiati i giornalisti presenti in città e sono state date alle fiamme due uffici riconducibili a esponenti dell'opposizione.