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Rivolta anti-Mubarak in Egitto: violenti scontri con la polizia, quattro morti

La popolazione in strada chiede misure contro la povertà. Agitazioni anche ad Alessandria e in Libano

Privitera Andrea
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Le proteste di migliaia di persone in Egitto si sono trasformate in violenza, con la morte di quattro persone. Tra le vittime ci sarebbe anche un agente di polizia del Cairo: l'uomo, caduto a terra è stato calpestato e travolto dalla folla. Altre due persone sono morte a Suez. Si tratta del culmine drammatico della giornata, che si è infiammata dopo che la polizia ha deciso di lanciare gas lacrimogeni e sparare con gli idranti sulla folla. ESCALATION DI VIOLENZA - I dimostranti del Cairo hanno risposto alle misure delle forze dell'ordine lanciando sassi e attacando il camion. La reazione della polizia non si è fatta attendere: i manifestanti sono stati picchiati con manganelli, dopo il loro tentativo di rompere i cordoni per raggiungere gli altri dimostranti nel centro, a piazza Tahrir. Finora, il bilancio della manifestazione è di alcuni i feriti anche tra i poliziotti e di circa venti arrestati tra i dimostranti, alcuni dei quali hanno tentato di prendere d'assalto il parlamento egiziano. COME IN TUNISIA - Nel frattempo proseguono proseguono le agitazioni, nate attraverso il tam tam di social network come Facebook e Twitter, e sostenute da esponenti della società civile e dell'opposizione, come Mohamed ElBaradei, ex direttore dell'Agenzia internazionale per l'Energia Atomica (Aiea). I manifestanti stanno intonando slogan come "Lunga vita alla Tunisia libera", "La Tunisia è la soluzione" e contestando il presidente Hosni Mumbarak, al governo dal 1981. I circa 15mila manifestanti egiziani chiedono un maggiore impegno del governo nella lotta alla povertà. Quella in corso è la più grande dimostrazione in Egitto da anni, nonché la terza rivolta internazionale di questi giorni dopo quelle che hanno scosso Tunisia, Algeria e Albania. LA RIVOLTA DEI BEDUINI - Anche ad Alessandria d'Egitto in migliaia di persone stanno marciando in quello che è stato definito 'Il giorno della rabbia'. Ma il fatto più curioso è che la vivace giornata del Cairo ha suscitato anche la simpatia dei beduini della penisola del Sinai. Diversi componenti della tribù del villaggio di al-Mahdiya ha infatti organizzato una marcia a Rafah, città sul confine tra Egitto e striscia di Gaza, in solidarietà con i manifestanti del Cairo. COLPITO PURE IL LIBANO - Anche il Medio Oriente non è rimasto immune all'ondata di rivolte. E' infatti di 20 feriti il bilancio delle violenze avvenute oggi a Tripoli, nel nord del Libano, tra i manifestanti a favore del primo ministro Rafiq al-Hariri e le forze di sicurezza. Lo ha reso noto una fonte medica locale citata dalla tv araba 'al-Jazeera'. Nel corso della manifestazione di oggi è stata data alle fiamme una vettura della tv qatariota, è stato assaltato un palazzo dove si erano rifugiati i giornalisti presenti in città e sono state date alle fiamme due uffici riconducibili a esponenti dell'opposizione.

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